Abstract/Sommario: Questa raccolta di testi teatrali è un invito a un viaggio entusiasmante attraverso mondi di sogni e provocazioni. Le storie si intrecciano per esplorare il confine tra realtà e teatro dell'assurdo. L’autore esaspera le situazioni e dilata il tempo al fine di suscitare riflessioni profonde e molteplici interrogativi. Attraverso una serie di quadri drammatici o assurdi, la quotidianità viene messa sotto un riflettore, offrendo uno sguardo critico e provocatorio sulle circostanze che spe ...; [Leggi tutto...]
Questa raccolta di testi teatrali è un invito a un viaggio entusiasmante attraverso mondi di sogni e provocazioni. Le storie si intrecciano per esplorare il confine tra realtà e teatro dell'assurdo. L’autore esaspera le situazioni e dilata il tempo al fine di suscitare riflessioni profonde e molteplici interrogativi. Attraverso una serie di quadri drammatici o assurdi, la quotidianità viene messa sotto un riflettore, offrendo uno sguardo critico e provocatorio sulle circostanze che spesso non riconosciamo come errori. Tra le linee sottili di ciò che è reale e ciò che invece è un inganno ben pianificato, ci muoviamo a tratti lentamente a tratti in maniera vorticosa, precipitiamo in un flusso di immagini e domande, mettiamo in discussione l’aria, le percezioni del nostro quotidiano, l’arte e il nostro posto nel mondo, capiamo di poter imparare dai lombrichi e anche dai fiumi e dai loro argini. La speranza che ci regala l’autore, tra la criticità della nostra società e il futuro incerto e artificiale, la fa arrivare travestita da persone comuni e da natura con tutti i suoi elementi, la speranza è sempre semplice e presente eppure sembra irraggiungibile.
Abstract/Sommario: Ispirato alla vicenda storica di Anna Frank, ma anche a molte altre cronache e storie di infanzia e adolescenza negate e violate, Anna e Zef mette in scena due quindicenni che gli adulti hanno estirpato dal mondo, l'una per la follia ideologica di una guerra mondiale, l'altro per la crudeltà di una faida terribile. Provenienti da culture e universi differenti, accomunati dalle disumanità e violenza del loro destino, Anna e Zef si trovano insieme in un aldilà sospeso dal quale rievocano ...; [Leggi tutto...]
Ispirato alla vicenda storica di Anna Frank, ma anche a molte altre cronache e storie di infanzia e adolescenza negate e violate, Anna e Zef mette in scena due quindicenni che gli adulti hanno estirpato dal mondo, l'una per la follia ideologica di una guerra mondiale, l'altro per la crudeltà di una faida terribile. Provenienti da culture e universi differenti, accomunati dalle disumanità e violenza del loro destino, Anna e Zef si trovano insieme in un aldilà sospeso dal quale rievocano con la giusta distanza il dolore e le sofferenze patiti mentre s'interrogano su una nuova condizione, possibie ma ancora misteriosa. Raccontandosi come farebbero due giovani amici in cortile, ripercorrendo la loro storia terrena fino alla fine prematura che in qualche modo li ha uniti, Anna e Zef prendono coscienza e a poco a poco, incredibilmente, ricominciano a immaginare un futuro migliore non solo e non tanto per se stessi, quanto per l'umanità tutta.
Abstract/Sommario: Cinque strani clienti e i proprietari sono isolati in una locanda. Tra loro si nasconde un assassino psicopatico che ha già ucciso una persona a Londra. Ma sotto quale travestimento si maschera l'assassino? Ciascuno dei presenti sembra avere qualcosa da nascondere. Toccherà al sergente Trotter, inviato sul posto, risolvere l'enigma. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: "Questa è una storia che comincia molto lontano. Non so nemmeno io quando ho iniziato a sentire le voci delle donne che parlano qui", scrive Concita De Gregorio in apertura di un caleidoscopio di canti femminili. È un coro il libro che avete fra le mani. Donne che prendono la parola per l'ultima volta e dicono di sé senza lasciare diritto di replica. Donne che l'autrice ha sfiorato dal vivo ancora bambina, come Dora Maar, oppure adolescente, Amelia Rosselli, o via via crescendo, inco ...; [Leggi tutto...] "Questa è una storia che comincia molto lontano. Non so nemmeno io quando ho iniziato a sentire le voci delle donne che parlano qui", scrive Concita De Gregorio in apertura di un caleidoscopio di canti femminili. È un coro il libro che avete fra le mani. Donne che prendono la parola per l'ultima volta e dicono di sé senza lasciare diritto di replica. Donne che l'autrice ha sfiorato dal vivo ancora bambina, come Dora Maar, oppure adolescente, Amelia Rosselli, o via via crescendo, incontrandole senza riconoscerle e cercandole dopo nelle loro opere: Carol Rama, Nise da Silveira, Vivian Maier, Silvina Ocampo, Maria Lai, Lisetta Carmi e altre ancora. Non tutte sono così conosciute, potevano essere strade maestre, sono rimaste spesso vicoli ciechi. Messe al bando, escluse, lasciate indietro: arrivate troppo presto rispetto ai tempi, alle convenzioni, alla società, hanno rappresentato per il mondo uno scandalo. Ciascuna di loro si alza in piedi al suo funerale per consegnarci, nel congedo, la verità. Un'orazione che è anche un'invettiva: parole incendiate di ironia, di rabbia, di sapienza. Dora è la musa di Picasso, Amelia è figlia di Carlo, Carol è amica di Andy Warhol... sono sempre "qualcosa" di qualcun altro, un attributo. Ombre a cui queste pagine danno luce, restituiscono voce. Concita De Gregorio incarna queste donne, "fonti di eresia, dunque di desiderio e di colpa", ascoltandole, prendendole su di sé e offrendo loro l'ultima parola. Il filo che dipana è ora un progetto teatrale a cui l'autrice presta corpo in scena. Raccontare la Storia difatti non basta, bisogna raccontare le storie. Averne molta cura. (Ibs.it)