Abstract/Sommario: Questo libro apre una finestra sui primi mille giorni di vita, dal concepimento ai 2 anni, pensando ai moderni genitori come si pensa agli eroi dei miti, figure note per virtù sempre più rare come la pazienza, il pensiero critico, la combattività, la saggezza, l'osservazione acuta, la temperanza e lo spirito d'iniziativa. Tuttavia, qui non troverete supereroi o supereroine: questo libro è un viaggio per chi, nel cammino della genitorialità, desidera imparare a navigare tra sfide e ince ...; [Leggi tutto...]
Questo libro apre una finestra sui primi mille giorni di vita, dal concepimento ai 2 anni, pensando ai moderni genitori come si pensa agli eroi dei miti, figure note per virtù sempre più rare come la pazienza, il pensiero critico, la combattività, la saggezza, l'osservazione acuta, la temperanza e lo spirito d'iniziativa. Tuttavia, qui non troverete supereroi o supereroine: questo libro è un viaggio per chi, nel cammino della genitorialità, desidera imparare a navigare tra sfide e incertezze, accettando i compromessi e i carichi dell'accudimento, per sviluppare un nuovo rapporto con il tempo, che tenga conto dei bisogni dei neonati e dei lattanti. Se l'obiettivo è far sì che ogni bambina e bambino raggiungano il miglior livello possibile di salute fisica, psichica e sociale, è indispensabile allargare lo sguardo anche al benessere dei genitori. Solo così le indicazioni e le norme per i primi mille giorni possono trasformarsi da fredde prescrizioni in preziose opportunità di crescita e benessere, vantaggiose per tutti. Il viaggio eroico dell'essere genitori è più di un manuale: è un invito a riscoprire la genitorialità come un'avventura ricca di apprendimento, trasformazione e nutrimenti. Prefazione di Chiara Borgia.
Abstract/Sommario: Questo libro non è un trattato sull'obbedienza. Né un nuovo "discorso sulla servitù volontaria", che piega gli uomini sotto qualsiasi legge. Ma piuttosto un diario di viaggio, arioso e curioso, che tocca tempi e luoghi diversi: voti monastici, doveri militari, vincoli di partito, fedeltà costituzionali. E giunge fino all'oggi, al nostro trepido vagare nell'occasionalismo delle prescrizioni mediche. Stagioni lontane e vicine sono percorse da Natalino Irti, con lo sguardo sempre volto al ...; [Leggi tutto...]
Questo libro non è un trattato sull'obbedienza. Né un nuovo "discorso sulla servitù volontaria", che piega gli uomini sotto qualsiasi legge. Ma piuttosto un diario di viaggio, arioso e curioso, che tocca tempi e luoghi diversi: voti monastici, doveri militari, vincoli di partito, fedeltà costituzionali. E giunge fino all'oggi, al nostro trepido vagare nell'occasionalismo delle prescrizioni mediche. Stagioni lontane e vicine sono percorse da Natalino Irti, con lo sguardo sempre volto all'irripetibile singolarità dell'atto di obbedienza, quando l'individuo ascolta, interroga sé stesso, scioglie il dubbio, e infine decide per il sì o il no. La sua volontà è il giudice di ultima istanza. (ibs.it)
Abstract/Sommario: «Cosa c’è di più facile del volto? Tutti ne abbiamo uno, e abbiamo a che fare con quello degli altri. Eppure, di tutte le cose che ci capita di guardare, il volto rimane la più enigmatica». Dopo “Cromorama” e “Figure”, Riccardo Falcinelli rivoluziona ancora il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato: le facce. Nell’arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina. Pubblicando i selfie su Instagram ci poniamo gli stessi problemi che si è posto og ...; [Leggi tutto...]
«Cosa c’è di più facile del volto? Tutti ne abbiamo uno, e abbiamo a che fare con quello degli altri. Eppure, di tutte le cose che ci capita di guardare, il volto rimane la più enigmatica». Dopo “Cromorama” e “Figure”, Riccardo Falcinelli rivoluziona ancora il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato: le facce. Nell’arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina. Pubblicando i selfie su Instagram ci poniamo gli stessi problemi che si è posto ogni artista e comunicatore nella Storia: cercare di rendere una faccia più eroica, autorevole, addirittura divina. O magari conferirle valori morali, come i pittori del Rinascimento, che ritraevano i sovrani accanto a una colonna o una tenda per esprimere maestà e prestigio. La faccia è la parte del corpo più soggetta ad attribuzioni di senso: anche se tendiamo a considerarli qualcosa di «naturale», i volti sono sempre una costruzione culturale. Da Alessandro Magno a Rita Hayworth, da Elsa di “Frozen” al bambino della Kinder, dall’icona di Cristo fino alle foto sulle lapidi dei nostri nonni, con immensa profondità di analisi e verve narrativa, Falcinelli inventa una «facciologia», chiamando in causa l’arte, la semiotica, le neuroscienze, la storia politica, la moda e i cosmetici. Perché il volto che ci costruiamo può determinare la vita che faremo. Con oltre 600 immagini a colori.. - Pubblicando i selfie su Instagram ci poniamo gli stessi problemi che si è posto ogni artista e comunicatore nella Storia: cercare di rendere una faccia piú eroica, autorevole, addirittura divina. O magari conferirle valori morali, come i pittori del Rinascimento, che ritraevano i sovrani accanto a una colonna o una tenda per esprimere maestà e prestigio. La faccia è la parte del corpo piú soggetta ad attribuzioni di senso: anche se tendiamo a considerarli qualcosa di «naturale», i volti sono sempre una costruzione culturale. Da Alessandro Magno a Rita Hayworth, da Elsa di Frozen al bambino della Kinder, dall’icona di Cristo fino alle foto sulle lapidi dei nostri nonni, con immensa profondità di analisi e verve narrativa, Falcinelli inventa una «facciologia», chiamando in causa l’arte, la semiotica, le neuroscienze, la storia politica, la moda e i cosmetici. Perché il volto che ci costruiamo può determinare la vita che faremo.
Abstract/Sommario: La vita dell'altro è il racconto inedito dell'amicizia molto speciale tra due giganti del Novecento. Joyce, irlandese abbastanza ribelle che arriva in Italia perché ama la lingua e la cultura italiana, ma anche per fuggire da un'Irlanda sotto il doppio giogo dell'Impero britannico e della Chiesa cattolica, e Svevo, un signore di mezza età, di origini ebraiche, che dopo anni in banca lavora nell'industria di vernici per applicazioni subacquee della famiglia della moglie. Joyce insegna i ...; [Leggi tutto...]
La vita dell'altro è il racconto inedito dell'amicizia molto speciale tra due giganti del Novecento. Joyce, irlandese abbastanza ribelle che arriva in Italia perché ama la lingua e la cultura italiana, ma anche per fuggire da un'Irlanda sotto il doppio giogo dell'Impero britannico e della Chiesa cattolica, e Svevo, un signore di mezza età, di origini ebraiche, che dopo anni in banca lavora nell'industria di vernici per applicazioni subacquee della famiglia della moglie. Joyce insegna inglese, e si distingue subito a Trieste per i suoi comportamenti poco ortodossi. Svevo, bonario uomo di famiglia, si accorge di lui e inizia a frequentarlo, prima da allievo, poi da amico. Dal loro incontro nasce qualcosa. Si scambiano gli scritti e ammirano le rispettive opere. Svevo aiuta spesso Joyce, sempre a corto di denaro, e questi ricambierà la sua generosità contribuendo a farlo diventare un caso letterario internazionale. Le loro storie si incrociano e ci parlano di un'amicizia profonda, non soltanto di affinità. E si intrecciano in un curioso entanglement anche le loro opere, capaci di dialogare da posizioni distanti su temi condivisi e segreti. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: «Non bisogna moltiplicare gli enti oltre il necessario», entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. Questa formula, apparentemente semplice e intuitiva, viene attribuita a Guglielmo di Occam, un frate francescano inglese vissuto a cavallo tra Due e Trecento, e a dispetto del suo aspetto innocente nasconde in sé un dirompente potere rivoluzionario. Il suo autore non la scrisse mai in questi termini, ma fu probabilmente lui a dire che «è inutile fare con più mezzi ciò che si può ...; [Leggi tutto...]
«Non bisogna moltiplicare gli enti oltre il necessario», entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. Questa formula, apparentemente semplice e intuitiva, viene attribuita a Guglielmo di Occam, un frate francescano inglese vissuto a cavallo tra Due e Trecento, e a dispetto del suo aspetto innocente nasconde in sé un dirompente potere rivoluzionario. Il suo autore non la scrisse mai in questi termini, ma fu probabilmente lui a dire che «è inutile fare con più mezzi ciò che si può fare con meno», e in ogni caso è sicuramente a Guglielmo che questo concetto viene ascritto sotto il titolo di «rasoio di Occam»: in pratica, tra due ipotesi che descrivono entrambe bene un fenomeno, conviene preferire quella che fa meno assunzioni e scartare la più farraginosa. Gli ottocento anni che ci separano dalla prima enunciazione del «rasoio» sono costellati da continue conferme della sua validità: a ogni svolta concettuale, a ogni vittoria dell'intelletto umano è corrisposta la caduta di qualche orpello, si è eliminato qualche «ente non necessario», con la conseguente semplificazione delle nostre spiegazioni sul funzionamento del mondo. (ibs.it)
Abstract/Sommario: A chi non è mai capitato di veder riaffiorare all'improvviso nella memoria il viaggio che ha spazzato via molte certezze, quell'incontro erotico tanto intenso da far scoprire il vero piacere o l'effetto imprevisto e sconcertante di un libro, un quadro, una melodia che ci hanno letteralmente trascinati oltre i limiti del nostro Io? Sono le avventure, esperienze che spezzano la routine, fratture dimenticate o rimosse che, se rievocate, riaccendono i desideri messi a tacere. In un avvin ...; [Leggi tutto...] A chi non è mai capitato di veder riaffiorare all'improvviso nella memoria il viaggio che ha spazzato via molte certezze, quell'incontro erotico tanto intenso da far scoprire il vero piacere o l'effetto imprevisto e sconcertante di un libro, un quadro, una melodia che ci hanno letteralmente trascinati oltre i limiti del nostro Io? Sono le avventure, esperienze che spezzano la routine, fratture dimenticate o rimosse che, se rievocate, riaccendono i desideri messi a tacere. In un avvincente corpo a corpo con i testi fondativi della cultura occidentale e le letture più originali della contemporaneità, l'autore fa dialogare i problemi del nostro quotidiano e le Storie di Erodoto, le intuizioni di Georg Simmel e l'Odissea di Kazantzakis, il teatro di Sartre e le «confessioni» di Platone nel suo scritto più autobiografico, la saggezza ironica di Montaigne e le spiazzanti metafore di Jankélévitch. Come in un diario di viaggio, affascinanti connessioni attraverso i secoli e i continenti ci riportano così sul campo di Maratona, alle radici dei concetti di libertà e di felicità per i greci; in Sudamerica con Alexander von Humboldt, precursore di un'idea di natura che non possiamo non fare nostra; a Praga, tra il pubblico scandalizzato della prima assoluta del Don Giovanni di Mozart, e nel deserto nordafricano, sulle tracce della scrittrice Isabelle Eberhardt. Un invito a metterci in discussione senza necessariamente ricorrere a una fuga into the wild, perché «un'impresa ardita o un episodio irrilevante: tutto può essere avventura oppure ordinaria esistenza, può inserirsi nella sceneggiatura della nostra vita o configurarsi come eccezione esaltante, che però "misteriosamente" racchiude quella vocazione inconfessata che il quotidiano non sa portare alla luce».
Milano : BUR Rizzoli : Corriere della Sera, 2022 (, stampa 2021)
Abstract/Sommario: Nel Seicento barocco Roma diventa la più bella città d'Europa, piena di chiese spettacolari, di cupole sontuose, di palazzi sfarzosi, di splendide ville, di meravigliose fontane. Dopo le due catastrofi del sacco dei lanzichenecchi nel 1527 e del terremoto provocato dalla Riforma protestante, la città ritorna alla gioia di vivere. Tre papi dominano questo secolo - Paolo V, Urbano VIII, Alessandro VII - e un unico grande dittatore artistico, Gian Lorenzo Bernini, che completa l'immensa b ...; [Leggi tutto...]
Nel Seicento barocco Roma diventa la più bella città d'Europa, piena di chiese spettacolari, di cupole sontuose, di palazzi sfarzosi, di splendide ville, di meravigliose fontane. Dopo le due catastrofi del sacco dei lanzichenecchi nel 1527 e del terremoto provocato dalla Riforma protestante, la città ritorna alla gioia di vivere. Tre papi dominano questo secolo - Paolo V, Urbano VIII, Alessandro VII - e un unico grande dittatore artistico, Gian Lorenzo Bernini, che completa l'immensa basilica di San Pietro.
Abstract/Sommario: Le balene sono tra gli animali più grandi mai vissuti sul nostro pianeta. Tutti le amiamo, ma cosa sappiamo davvero delle loro vite? Sono mammiferi e, anche se si sono adattati alla vita acquatica, conservano ancora molte caratteristiche dei loro lontani parenti terrestri: milioni di anni fa i loro antenati avevano le zampe e camminavano sulla terraferma. Prepariamoci a scendere negli abissi degli oceani per ammirare da vicino i meravigliosi cetacei che popolano il profondo blu. Scopri ...; [Leggi tutto...]
Le balene sono tra gli animali più grandi mai vissuti sul nostro pianeta. Tutti le amiamo, ma cosa sappiamo davvero delle loro vite? Sono mammiferi e, anche se si sono adattati alla vita acquatica, conservano ancora molte caratteristiche dei loro lontani parenti terrestri: milioni di anni fa i loro antenati avevano le zampe e camminavano sulla terraferma. Prepariamoci a scendere negli abissi degli oceani per ammirare da vicino i meravigliosi cetacei che popolano il profondo blu. Scopriremo che sono in grado di compiere viaggi epici, spostandosi dai Poli ai Tropici; nessuno sa come facciano a conoscere la strada: si pensa che si orientino con il campo magnetico terrestre, come gli uccelli migratori, e che sentano la temperatura dell'acqua attraverso la pelle. Rimarremo senza parole di fronte alla magia dei loro canti, impareremo come mangiano e dormono: i capodogli, per esempio, dormono in gruppo e sempre in posizione verticale, non più di 15 minuti al giorno. Scopriremo infine come comunicano tra loro, come si prendono cura dei piccoli, in quali parti del mondo vivono e perché hanno un urgente bisogno della nostra protezione.
Abstract/Sommario: Perché le conchiglie hanno tante forme e colori? Che cosa ci raccontano i loro strani ghirigori? E come si vive con un guscio per casa?Ogni conchiglia ha in sé un mare di segreti...Portala all’orecchio e ti racconterà la sua storia! Età di lettura: da 7 anni.