Abstract/Sommario: "Bugiardi nati" è un viaggio nel mondo della menzogna. La menzogna dei bambini, quella degli adulti, quella dei politici o quella particolare categoria di menzogna che è rivolta a noi stessi e che chiamiamo autoinganno. Scritto con umorismo, ricco di aneddoti e di dettagli fulminanti, questo libro è allo stesso tempo un saggio informato, che usa le conoscenze più recenti nel campo della psicologia, delle neuroscienze e della filosofia per fare il punto su ciò che sappiamo in merito a m ...; [Leggi tutto...]
"Bugiardi nati" è un viaggio nel mondo della menzogna. La menzogna dei bambini, quella degli adulti, quella dei politici o quella particolare categoria di menzogna che è rivolta a noi stessi e che chiamiamo autoinganno. Scritto con umorismo, ricco di aneddoti e di dettagli fulminanti, questo libro è allo stesso tempo un saggio informato, che usa le conoscenze più recenti nel campo della psicologia, delle neuroscienze e della filosofia per fare il punto su ciò che sappiamo in merito a menzogne, bugie, mezze verità, inganni e autoinganni. Siamo stati abituati a pensare alle bugie come a qualcosa di malvagio; la menzogna è per molti la principale responsabile dell'abiezione umana, l'opposto della verità, nella cui luce bisognerebbe camminare. Eppure tutti mentiamo, senza eccezione, continuamente, e più spesso che mai mentiamo a noi stessi, rendendo le nostre bugie più difficili da scoprire, poiché nascoste ai nostri stessi occhi, Ian Leslie rovescia dunque la prospettiva, appoggiandosi sulle spalle di Darwin, di Freud e dei molti psicologi che si sono occupati di questo tema negli ultimi anni: lungi dall'essere un "baco" della nostra psiche, la menzogna è necessaria, vitale, formativa e inevitabile per definire ciò che davvero siamo. Di fatto, non possiamo conoscere noi stessi se prima non conosciamo la sottile dinamica della bugia e dell'autoinganno. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Segreto e trasparenza nominano due ossessioni speculari. L'ambiguo imperativo della trasparenza da un lato esprime l'esigenza di controllare il potere, dall'altro ci sollecita a esporre/esibire azioni e opinioni, propositi e scelte. Il "gusto del segreto" è, a sua volta, paradossale. Spaventati e affascinati dall'idea che il potere nasconda le proprie manovre, oscilliamo tra il complottismo e l'utopia di una totale visibilità. E se la società della trasparenza fosse solo l'altra faccia ...; [Leggi tutto...]
Segreto e trasparenza nominano due ossessioni speculari. L'ambiguo imperativo della trasparenza da un lato esprime l'esigenza di controllare il potere, dall'altro ci sollecita a esporre/esibire azioni e opinioni, propositi e scelte. Il "gusto del segreto" è, a sua volta, paradossale. Spaventati e affascinati dall'idea che il potere nasconda le proprie manovre, oscilliamo tra il complottismo e l'utopia di una totale visibilità. E se la società della trasparenza fosse solo l'altra faccia di un mondo in cui, come sempre, le decisioni importanti vengono prese lontano dalla ribalta, da attori invisibili all'opinione pubblica? Senza togliere nulla all'interesse delle rivelazioni clamorose di segreti più o meno cruciali, sarebbe il caso di andare oltre, anche con il supporto di una prospettiva storica. A partire dall'Italia e dalla sua lunga consuetudine con i "poteri invisibili". (www.ibs.it)