Abstract/Sommario: Un invito a scoprire il mondo dell’antico esercito romano, in un libro puntellato di fatti sorprendenti, con uno stile chiaro e illustrazioni accurate e leggibili. Perché l’esercito romano è stato il più potente del mondo antico? Quali tattiche si usavano per vincere in battaglia? Come vivevano i soldati? Tante risposte per tante curiosità da soddisfare. Tante curiosità e dettagli interessanti vengono raccontati in brevi didascalie che accompagnano illustrazioni piene di azione e movim ...; [Leggi tutto...]
Un invito a scoprire il mondo dell’antico esercito romano, in un libro puntellato di fatti sorprendenti, con uno stile chiaro e illustrazioni accurate e leggibili. Perché l’esercito romano è stato il più potente del mondo antico? Quali tattiche si usavano per vincere in battaglia? Come vivevano i soldati? Tante risposte per tante curiosità da soddisfare. Tante curiosità e dettagli interessanti vengono raccontati in brevi didascalie che accompagnano illustrazioni piene di azione e movimento, capaci di rendere viva questa storia antica. Dagli accampamenti alle esercitazioni, dalla formazione in battaglia sino al trionfo in caso di vittoria, scopriremo un’esistenza spesso piena di pericoli da affrontare, e tuttavia avvincente.
Abstract/Sommario: L’autore ci propone un'analisi profonda e originale delle figure maschili che popolano le pagine di alcuni dei romanzi più conosciuti, svelandoci come queste rappresentazioni abbiano contribuito a plasmare l'idea stessa di mascolinità. Partendo dal “Decameron” di Boccaccio, con la vendetta crudele di Rinieri contro una vedova, fino a Zeno Cosini de “La coscienza di Zeno” di Svevo, l’autore traccia un percorso attraverso figure emblematiche come l’Innominato di Manzoni, il principe di ...; [Leggi tutto...]
L’autore ci propone un'analisi profonda e originale delle figure maschili che popolano le pagine di alcuni dei romanzi più conosciuti, svelandoci come queste rappresentazioni abbiano contribuito a plasmare l'idea stessa di mascolinità. Partendo dal “Decameron” di Boccaccio, con la vendetta crudele di Rinieri contro una vedova, fino a Zeno Cosini de “La coscienza di Zeno” di Svevo, l’autore traccia un percorso attraverso figure emblematiche come l’Innominato di Manzoni, il principe di Salina de “Il Gattopardo” e ‘Ntoni di Verga. Esempi di maschi irrisolti, intrappolati tra fragilità e rabbia, o dominati da potere e ossessioni che li spingono a compiere gesti irrazionali e sconsiderati. Queste figure, pur diverse per epoca e contesto, rappresentano un filo conduttore nella costruzione di un’immagine di mascolinità che ha segnato la nostra cultura. Nel libro, Piccolo ci invita a esaminare come la letteratura non si sia limitata a descrivere il mito dell’essere uomini, ma abbia anche contribuito a consolidarlo, modellando in modo spesso inconsapevole la percezione dei rapporti di potere, della vulnerabilità umana e dei simboli associati alla figura maschile.
Abstract/Sommario: Al Pacino esplode sulle scene artistiche come una supernova. Ottiene il suo primo ruolo da protagonista per Panico a Needle Park nel 1971, e nel 1975 ha già recitato in quattro film – "Il padrino", "Il padrino – Parte II", "Serpico" e "Quel pomeriggio di un giorno da cani" – che si affermano non solo come successi al botteghino ma come pietre miliari nella storia del cinema. Sono ruoli che diventano leggendari e cambiano la sua vita per sempre. Era dai tempi di Marlon Brando e James De ...; [Leggi tutto...]
Al Pacino esplode sulle scene artistiche come una supernova. Ottiene il suo primo ruolo da protagonista per Panico a Needle Park nel 1971, e nel 1975 ha già recitato in quattro film – "Il padrino", "Il padrino – Parte II", "Serpico" e "Quel pomeriggio di un giorno da cani" – che si affermano non solo come successi al botteghino ma come pietre miliari nella storia del cinema. Sono ruoli che diventano leggendari e cambiano la sua vita per sempre. Era dai tempi di Marlon Brando e James Dean, alla fine degli anni ’50, che un attore non conquistava l’immaginario collettivo con una tale forza. Pacino all’epoca ha poco più di trent’anni ma ha già vissuto diverse vite. Ha condotto un’esistenza bohémienne, fatta di lavoretti saltuari, per mantenersi come attore nel teatro d’avanguardia di New York. Allevato da una madre affettuosa ma mentalmente instabile e dai nonni, dopo che il padre li aveva abbandonati quando lui era piccolo, viene in realtà cresciuto dalle strade del South Bronx, e dalla banda di amici avventurosi con cui si ritrovava, i cui spiriti non lo hanno mai abbandonato. L’incontro decisivo è con un insegnante che riconosce in un lui il talento per la recitazione e lo indirizza alla rinomata High School of Performing Arts di New York. Nei momenti migliori e in quelli negativi, nelle ristrettezze e nella ricchezza, attraverso il dolore e la gioia, recitare è stato la sua ancora di salvezza, la sua comunità, la sua famiglia. Sonny Boy è l’autobiografia di un uomo che non ha più niente da temere e nulla da nascondere. In questo volume Al Pacino ripercorre i suoi grandi ruoli, le collaborazioni decisive, i legami più importanti, in equilibrio tra creatività e business. Il filo rosso del libro, tuttavia, è l’intreccio tra amore e determinazione. L’amore può tradirti e le ambizioni possono venire deluse: le luci che brillano possono, a un certo punto, affievolirsi. Ma Al Pacino si è innamorato profondamente del mestiere di attore prima di avere la minima idea di quello che avrebbe potuto offrirgli, e non ha mai smesso di amarlo. E questo ha fatto la differenza.
Abstract/Sommario: Nonostante abbia provocato circa 600 mila morti in Italia, l’epidemia d’influenza spagnola che colpì tutto il mondo a partire dagli ultimi mesi della prima guerra mondiale è una delle pagine meno note della storia del Novecento. Attraverso documenti inediti conservati in diversi archivi nazionali ma anche grazie a memorie e giornali dell’epoca, il volume ripercorre per la prima volta in modo puntuale e dettagliato l’arrivo della “spagnola” in Italia e il suo impatto in un Paese che e ...; [Leggi tutto...]
Nonostante abbia provocato circa 600 mila morti in Italia, l’epidemia d’influenza spagnola che colpì tutto il mondo a partire dagli ultimi mesi della prima guerra mondiale è una delle pagine meno note della storia del Novecento. Attraverso documenti inediti conservati in diversi archivi nazionali ma anche grazie a memorie e giornali dell’epoca, il volume ripercorre per la prima volta in modo puntuale e dettagliato l’arrivo della “spagnola” in Italia e il suo impatto in un Paese che era ancora alle prese con i disagi del conflitto e sottoposto alla censura militare. Sono inoltre raccontati i provvedimenti adottati per arginare la pandemia, le polemiche, le discussioni sul “distanziamento sociale”, il dibattito sulle mascherine. È una storia di ieri che dialoga, inevitabilmente, con l’attualità.