Abstract/Sommario: "Abitare l'acqua" raccoglie i migliori esempi di architettura residenziale accomunati da uno speciale rapporto con il più imprescindibile degli elementi: l'acqua. Ognuna di queste case è stata concepita focalizzandosi sull'acqua come elemento principale - case realizzate per osservare l'acqua, costruite sull'acqua o progettate per riflettersi nell'acqua - con risultati stupefacenti. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Il progetto fotografico "lo vàco, il vuoto" di Alessio Zemoz è dedicato al paesaggio abbandonato della Valle d'Aosta, di cui esplora la percezione sociale. Partendo dalla constatazione che non è possibile fotografare il vuoto, l'artista ha cercato di evocarlo attraverso una narrazione che unisce fotografie di paesaggio a fotografie di famiglia, evidenziando la relazione inscindibile tra luoghi e persone che caratterizza i territori alpini della regione. Zemoz, al tempo stesso oggetto e ...; [Leggi tutto...]
Il progetto fotografico "lo vàco, il vuoto" di Alessio Zemoz è dedicato al paesaggio abbandonato della Valle d'Aosta, di cui esplora la percezione sociale. Partendo dalla constatazione che non è possibile fotografare il vuoto, l'artista ha cercato di evocarlo attraverso una narrazione che unisce fotografie di paesaggio a fotografie di famiglia, evidenziando la relazione inscindibile tra luoghi e persone che caratterizza i territori alpini della regione. Zemoz, al tempo stesso oggetto e soggetto della ricerca, non cade mai in una rievocazione nostalgica, ma ci indica piuttosto come la progressiva scomparsa del passato conduca anche alla perdita del suo senso. Questa monografia è dedicata ad Alessio Zemoz, vincitore del Premio Fotografia Italiana Under 40, un riconoscimento nato grazie alla partnership tra Fondazione Fotografia Modena e Sky Arte HD e al sostegno di UniCredit. Assegnato ogni due anni dalla prestigiosa giuria del Premio Internazionale, il Premio Fotografia Italiana Under 40 si rivolge ad artisti emergenti italiani che operano attraverso i molteplici linguaggi dell'immagine. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Filippo Martinez è un tragediografo ossessionato dalla sintesi che opera in tutti i campi della comunicazione. Dal 20 luglio del 2001, giorno del suo 50° compleanno, ha proclamato la sua morte ‘indidascalica’ (da non confondere con la morte ‘didascalica’ che è quella che procura il lavoro alle agenzie di pompe funebri); da allora si considera postumo e ha rinunciato del tutto alle consuetudini che gli facevano perdere tempo. Oggi insegna Regalità Individuale presso l’Università di Ar ...; [Leggi tutto...] Filippo Martinez è un tragediografo ossessionato dalla sintesi che opera in tutti i campi della comunicazione. Dal 20 luglio del 2001, giorno del suo 50° compleanno, ha proclamato la sua morte ‘indidascalica’ (da non confondere con la morte ‘didascalica’ che è quella che procura il lavoro alle agenzie di pompe funebri); da allora si considera postumo e ha rinunciato del tutto alle consuetudini che gli facevano perdere tempo. Oggi insegna Regalità Individuale presso l’Università di Aristan della quale è anche Rettore. Questa è la sua epigrafe: “Trasloco. Vado in quel che faccio e faccio quel che sogno. Sono altrove. Altrove è l’unico posto possibile”.