Abstract/Sommario: Dara ha quindici anni, il cuore di un naturalista e la testa di un aspirante scienziato, ed è stufo di assistere passivamente a ciò che viene inflitto al pianeta. In famiglia è il più riflessivo e curioso, quello con le mani sempre sporche di terra e le tasche piene di piume, ghiande, sassi. Fin da piccolo, la natura è sempre stata fonte di meraviglia per lui: ogni scricchiolio, canto o fruscio lo spingeva a indagare e catalogare, per poi condividere le sue scoperte in famiglia. A cinq ...; [Leggi tutto...]
Dara ha quindici anni, il cuore di un naturalista e la testa di un aspirante scienziato, ed è stufo di assistere passivamente a ciò che viene inflitto al pianeta. In famiglia è il più riflessivo e curioso, quello con le mani sempre sporche di terra e le tasche piene di piume, ghiande, sassi. Fin da piccolo, la natura è sempre stata fonte di meraviglia per lui: ogni scricchiolio, canto o fruscio lo spingeva a indagare e catalogare, per poi condividere le sue scoperte in famiglia. A cinque anni gli è stata diagnosticata la sindrome di Asperger e i suoi genitori hanno deciso di trasferirsi da Belfast a un paese più tranquillo, dove Dara ha continuato a studiare il mondo naturale e, crescendo, ha trovato la sua vocazione. Questo diario è la cronaca di un anno della sua vita, diviso per stagioni, dalla primavera all’inverno. In esso registra i cambiamenti che, giorno dopo giorno, avvengono nel suo giardino, nel suo universo e, a volte, anche le capriole della sua mente: la prima cinciarella che segna l’arrivo della primavera, le esplorazioni nei boschi, l’ansia per un esame o un trasloco, il risveglio della sua coscienza ecologista e i Fridays for Future con Greta Thunberg. La sua voce lucida e forte è la voce di un’intera generazione che ha cominciato a urlare al mondo la propria frustrazione ed è al tempo stesso la voce candida e delicata di un adolescente che ha dentro un po’ di tutti noi: un ragazzo che cresce, sogna e combatte e che non vuole smettere di stupirsi davanti allo spettacolo della natura. (ibs.it)
Abstract/Sommario: "Le montagne mi chiamano" è una selezione di citazioni dai diari, i libri e le lettere di John Muir, scienziato, alpinista, inventore, "padre" dei parchi naturali e tra i più importanti naturalisti del suo tempo. Dai semplici aforismi alle dettagliate descrizioni delle sue peregrinazioni, gli oltre duecento passaggi qui raccolti - moltissimi dei quali inediti - tracciano la vita di Muir come una sorta di biografia, restituendo al contempo l'essenza del suo pensiero e del suo amore smis ...; [Leggi tutto...]
"Le montagne mi chiamano" è una selezione di citazioni dai diari, i libri e le lettere di John Muir, scienziato, alpinista, inventore, "padre" dei parchi naturali e tra i più importanti naturalisti del suo tempo. Dai semplici aforismi alle dettagliate descrizioni delle sue peregrinazioni, gli oltre duecento passaggi qui raccolti - moltissimi dei quali inediti - tracciano la vita di Muir come una sorta di biografia, restituendo al contempo l'essenza del suo pensiero e del suo amore smisurato per il mondo naturale. Dall'approdo nel Nuovo Mondo poco più che bambino - il suo «battesimo nella pura natura selvaggia» - all'illuminazione e alla comunione spirituale con le montagne dello Yosemite, fino alle battaglie per la tutela della wilderness: in queste citazioni il lettore ritroverà lo scrittore, il visionario, il mistico della natura che ha cambiato per sempre il modo in cui gli uomini moderni guardano e si rapportano all'ambiente. Che si tratti di descrivere una goccia di rugiada, un'ombra proiettata su una roccia, un terremoto che scuote le pareti di Yosemite o una tempesta di vento a cui assiste arrampicato in cima a una sequoia, lo sguardo di Muir è sempre teso a rintracciare l'unico «palinsesto della natura», quello in cui ogni cosa - grande o piccola - partecipa di una sola unità, di una sola armonia, di una sola bellezza.