Abstract/Sommario: Una leggenda narra che molto tempo fa, un re viveva con le sue tre figlie nel cuore di una foresta splendente di verde e di sole. La prima figlia del re aveva il pelo del colore dell'erba bruciata dal sole, la seconda delle foglie autunnali e la terza di una luce argentea. Quando gli uomini scoprirono che una creatura dal pelo argenteo viveva in quella foresta, si misero a caccia. Una freccia trafisse il cuore dell'ultima figlia del re, e questi, preso da una furia folle, lanciò una ma ...; [Leggi tutto...]
Una leggenda narra che molto tempo fa, un re viveva con le sue tre figlie nel cuore di una foresta splendente di verde e di sole. La prima figlia del re aveva il pelo del colore dell'erba bruciata dal sole, la seconda delle foglie autunnali e la terza di una luce argentea. Quando gli uomini scoprirono che una creatura dal pelo argenteo viveva in quella foresta, si misero a caccia. Una freccia trafisse il cuore dell'ultima figlia del re, e questi, preso da una furia folle, lanciò una maledizione sul mondo degli umani. Un vento polare gelò il mondo e il cuore del re. Tutto divenne bianco, e gli abitanti caddero in un sonno senza fine. È in questo mondo che vive la giovane Ena. È l'unica a non essere toccata dal sonno infinito. È stata cresciuta da sua nonna, anche lei vittima della maledizione. Ena conosce le piante, i funghi, sa preparare rimedi. Così, trascorre le sue giornate alla ricerca degli ingredienti, per condividere qualche momento di veglia con sua nonna. Ma la giovane ha un'ambizione: riuscire a scacciare questo terribile inverno. Se riuscisse a trovare una delle figlie del re, forse questa potrebbe aiutarla? (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Attrezzarsi bene per un’escursione in montagna vuol dire avere abbigliamento adeguato, scarponi comodi, racchette per affrontare salite e discese, uno zaino con un ricambio, un po’ di cibo proteico, almeno un litro d’acqua, un taccuino per prendere nota delle osservazioni naturalistiche e un binocolo, per osservare rimanendo a debita distanza. In compagnia di Elisabetta Tosoni, zoologa studiosa di orsi, lupi e camosci, e di Elisabetta Mitrovic, illustratrice naturalistica, partirete a ...; [Leggi tutto...]
Attrezzarsi bene per un’escursione in montagna vuol dire avere abbigliamento adeguato, scarponi comodi, racchette per affrontare salite e discese, uno zaino con un ricambio, un po’ di cibo proteico, almeno un litro d’acqua, un taccuino per prendere nota delle osservazioni naturalistiche e un binocolo, per osservare rimanendo a debita distanza. In compagnia di Elisabetta Tosoni, zoologa studiosa di orsi, lupi e camosci, e di Elisabetta Mitrovic, illustratrice naturalistica, partirete a caccia delle tracce lasciate da orsi, lupi, ungulati, roditori e volatili. La speranza è quella di non avere incontri ravvicinati, naturalmente, ma con la loro guida e rispettando l’ambiente, saprete cosa fare e, soprattutto, cosa non fare... (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Quando fu creato, nel 1872, il Parco di Yellowstone ospitava numerose specie animali e un’incredibile varietà di paesaggi. Nel 1920, però, tutti i lupi del parco scomparvero, uccisi da cacciatori e allevatori. Senza predatori, i wapiti presero il sopravvento, saccheggiando la vegetazione e causando l’impoverimento di tutta l’area. Questo libro a leporello è la storia di come, a partire dal 1995, una regione immensa e selvaggia è rinata grazie al rewilding e alla reintroduzione dei lupi ...; [Leggi tutto...]
Quando fu creato, nel 1872, il Parco di Yellowstone ospitava numerose specie animali e un’incredibile varietà di paesaggi. Nel 1920, però, tutti i lupi del parco scomparvero, uccisi da cacciatori e allevatori. Senza predatori, i wapiti presero il sopravvento, saccheggiando la vegetazione e causando l’impoverimento di tutta l’area. Questo libro a leporello è la storia di come, a partire dal 1995, una regione immensa e selvaggia è rinata grazie al rewilding e alla reintroduzione dei lupi. Età di lettura: da 6 anni. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Attratta da una strana vetrina, una bambina entra nella bottega straripante di specchi, anticaglie e foto in bianco e nero del "magisarto" Viktor Kopek, ossia un eccentrico ometto che crea abiti e accessori per le occasioni più strampalate della vita. Cinque intriganti costumi - da curiosa inveterata (un lungo naso per fiutare e indovinare, una sfilza di punti interrogativi e una serratura portatile), da più che - perfetta (un abito da camaleonte stirato a puntino, un quaderno di "risp ...; [Leggi tutto...]
Attratta da una strana vetrina, una bambina entra nella bottega straripante di specchi, anticaglie e foto in bianco e nero del "magisarto" Viktor Kopek, ossia un eccentrico ometto che crea abiti e accessori per le occasioni più strampalate della vita. Cinque intriganti costumi - da curiosa inveterata (un lungo naso per fiutare e indovinare, una sfilza di punti interrogativi e una serratura portatile), da più che - perfetta (un abito da camaleonte stirato a puntino, un quaderno di "risposte per tutto" e un sorriso di circostanza taglia unica)... - sono riposti sugli scaffali ma nessuno si addice alla bambina, così lei decide di pescare qualcosa da ognuno e farsi un costume a modo suo. Una storia poetica e bizzarra, a metà fra Lewis Carroll e Tim Burton, splendidamente illustrata da Nicolas Zouliamis. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Nel grande gioco del destino, Mimo sembra proprio aver ricevuto le carte sbagliate. Affetto da nanismo, nato in una famiglia di poveri immigrati italiani in Francia, perde il padre, scultore che gli aveva insegnato i rudimenti dell’arte, durante la prima guerra mondiale quando lui è ancora molto piccolo. Incapace di mantenere entrambi, la madre lo affida a uno “zio”, Alberto, in Italia, anche lui scultore, ma dedito più alla bottiglia che allo scalpello. Mimo, però, ha dalla sua un gra ...; [Leggi tutto...]
Nel grande gioco del destino, Mimo sembra proprio aver ricevuto le carte sbagliate. Affetto da nanismo, nato in una famiglia di poveri immigrati italiani in Francia, perde il padre, scultore che gli aveva insegnato i rudimenti dell’arte, durante la prima guerra mondiale quando lui è ancora molto piccolo. Incapace di mantenere entrambi, la madre lo affida a uno “zio”, Alberto, in Italia, anche lui scultore, ma dedito più alla bottiglia che allo scalpello. Mimo, però, ha dalla sua un grandissimo talento per la scultura, coraggio e determinazione. Viola Orsini, invece, erede di una famiglia importante, tra le più potenti di tutta la Liguria, trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra gli agi e le comodità, ma è troppo intelligente e ambiziosa per potersi rassegnare a vivere una vita di ozio e noia. Sin da bambina va contro le consuetudini tipiche della sua classe e sogna in grande. Mimo e Viola non si sarebbero mai dovuti incontrare, ma il destino è inintelligibile, e così, a tredici anni, si trovano, si sfiorano, si riconoscono e giurano solennemente di non lasciarsi mai. Su di loro, però, incombono le differenze di ceto, che sembrano precludergli ogni possibilità di stare insieme. Sullo sfondo, gli anni convulsi e turbolenti del primo conflitto mondiale, del dopoguerra, del fascismo e della liberazione, attraverso i quali Mimo e Viola saranno costretti a camminare, cercando di tenersi stretti l’uno all’altra, uniti da un legame incrollabile. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Il commissario Carlo De Vincenzi, detto “il poeta del crimine”, non ha mai amato la velocità: all’ossessione della sua epoca per i ritmi forsennati ha sempre preferito le placide camminate a piedi e la lettura di un buon libro. Forse per via di un incidente a cui ha assistito da ragazzo o forse perché, con il tempo, ha imparato che la pazienza è fondamentale per risolvere i casi più intricati. A volte servono anni per mettere in relazione eventi apparentemente distanti. Ma ne vale la ...; [Leggi tutto...]
Il commissario Carlo De Vincenzi, detto “il poeta del crimine”, non ha mai amato la velocità: all’ossessione della sua epoca per i ritmi forsennati ha sempre preferito le placide camminate a piedi e la lettura di un buon libro. Forse per via di un incidente a cui ha assistito da ragazzo o forse perché, con il tempo, ha imparato che la pazienza è fondamentale per risolvere i casi più intricati. A volte servono anni per mettere in relazione eventi apparentemente distanti. Ma ne vale la pena. Soprattutto se si tratta di svelare verità che hanno a che fare con la rocambolesca sparizione della Gioconda dal Louvre di Parigi e con un misterioso furto che, vent’anni dopo, tocca da vicino proprio il Vate, Gabriele D’Annunzio. Il paradosso, però, è che per risolvere una delle indagini più complesse della sua carriera, De Vincenzi avrà bisogno dell’aiuto di un’icona della velocità: Tazio Nuvolari. Tra una Parigi di inizio Novecento in cui Apollinaire e Picasso sono scambiati per pericolosi ladri e una Milano in cui è sempre più difficile sfuggire al controllo del regime, la ricerca di De Vincenzi ricostruirà un puzzle di storie tanto straordinarie quanto vere. Popolato di fughe notturne su moto d’epoca e aviatori coraggiosi, l’appassionato omaggio di Luca Crovi al poliziotto di culto creato da Augusto De Angelis arriva al suo quarto e imperdibile capitolo.
Abstract/Sommario: Nata in un giorno di pioggia e di presagi, Virdimura porta il nome del muschio che affiora tenace dalle mura di Catania e della sua nascita non sa quasi nulla. A crescerla è suo padre, il maestro Urìa, medico ed ebreo, « il più alto dei giudei, il più forte, il più santo ». Un uomo che conosce i segreti delle spezie e i progressi delle scienze, che parla molte lingue, che sa che da tutto bisogna imparare: dalla natura, dalla strada, dalla poesia. A Virdimura insegna a guarire sia i cor ...; [Leggi tutto...]
Nata in un giorno di pioggia e di presagi, Virdimura porta il nome del muschio che affiora tenace dalle mura di Catania e della sua nascita non sa quasi nulla. A crescerla è suo padre, il maestro Urìa, medico ed ebreo, « il più alto dei giudei, il più forte, il più santo ». Un uomo che conosce i segreti delle spezie e i progressi delle scienze, che parla molte lingue, che sa che da tutto bisogna imparare: dalla natura, dalla strada, dalla poesia. A Virdimura insegna a guarire sia i corpi sia le anime, senza distinguere tra musulmani, cristiani o ebrei. E soprattutto le trasmette il segreto più importante: « La medicina non esige bravura. Solo coraggio ». Queste parole Virdimura ripete, ormai anziana, alla Commissione di giudici riunita per decidere se concederle, prima donna della storia, la « licenza per curare ». E davanti a loro Virdimura ripercorre, in un racconto vividissimo, tutta la sua vita. (www.ibs.it)