Abstract/Sommario: Due bambini piccoli durante una giornata all'asilo nido. Cosa fanno? Come passano il loro tempo? Quali emozioni vivono? È difficile da raccontare quando si hanno a disposizione ancora troppe poche parole. E allora, ecco un libro che racconta attraverso immagini e parole rassicuranti i grandi baci della mattina, i giocattoli, i compagni, la pittura, la pappa, le pipì, il sonnellino, i litigi e le coccole, la stanchezza della sera e... la felicità di ritrovarsi! Grandi illustrazioni per ...; [Leggi tutto...]
Due bambini piccoli durante una giornata all'asilo nido. Cosa fanno? Come passano il loro tempo? Quali emozioni vivono? È difficile da raccontare quando si hanno a disposizione ancora troppe poche parole. E allora, ecco un libro che racconta attraverso immagini e parole rassicuranti i grandi baci della mattina, i giocattoli, i compagni, la pittura, la pappa, le pipì, il sonnellino, i litigi e le coccole, la stanchezza della sera e... la felicità di ritrovarsi! Grandi illustrazioni per parlare con dolcezza del distacco al momento dell'entrata al nido, dell'inserimento in un gruppo di piccoli amici, e per affrontare più serenamente tutte le novità che si ritrovano a vivere, in questa nuova situazione, i bambini piccoli. (ibs.it)
Abstract/Sommario: Collo lungo, chignon e collant, Dara e Marie Durant sono ballerine da quando hanno memoria. Crescendo hanno studiato a casa, e sono state plasmate dalla loro affascinante madre, fondatrice della Scuola di Danza Durant. Dopo la morte dei genitori in un tragico incidente, le sorelle cominciano a gestire la scuola insieme a Charlie, marito di Dara e un tempo allievo prediletto della madre. Marie, accogliente e tenera, insegna alle bambine più piccole; Dara, precisa ed esigente, allena gli ...; [Leggi tutto...]
Collo lungo, chignon e collant, Dara e Marie Durant sono ballerine da quando hanno memoria. Crescendo hanno studiato a casa, e sono state plasmate dalla loro affascinante madre, fondatrice della Scuola di Danza Durant. Dopo la morte dei genitori in un tragico incidente, le sorelle cominciano a gestire la scuola insieme a Charlie, marito di Dara e un tempo allievo prediletto della madre. Marie, accogliente e tenera, insegna alle bambine più piccole; Dara, precisa ed esigente, allena gli allievi più grandi; e Charlie, impossibilitato a danzare per via di un grave infortunio, si occupa della gestione complessiva della scuola. I tre hanno perfezionato una danza metaforica, sei giorni la settimana, che fa prosperare lo studio. Ma quando un imprevisto accade proprio all'inizio delle prove per la rappresentazione annuale dello Schiaccianoci – un periodo di competizione, ansia ed euforia – l'arrivo di un intruso minaccia il delicato equilibrio famigliare. Con intuizioni straordinarie e una scrittura ipnotica, Megan Abbott conduce un'analisi profonda dei legami familiari e della sessualità, della femminilità e del potere, in un racconto che è al tempo stesso perturbante e irresistibile.
Abstract/Sommario: Abbracciami, gufetto! Le mie braccia ti fanno ridere e giocare, ma soprattutto, con le mie grandi braccia, ti posso abbracciare! (ibs.it)
Abstract/Sommario: Abbracciami, puledrino! Le mie braccia ti fanno ridere e giocare, ma soprattutto, con le mie grandi braccia, ti posso abbracciare! (ibs.it)
Abstract/Sommario: È Aga Jan il personaggio centrale, ricco mercante e capo del bazar di Senjan, nel cuore della Persia, patriarca della casa della moschea, dimora secolare dove regna l'armonia delle antiche tradizioni e, all'ombra dei minareti, si annodano amori, matrimoni, sogni, tresche e preghiere come i fili dei tappeti. Finché il vento della Storia irrompe nella casa e trascina con sé i figli della moschea, rendendoli protagonisti degli eventi più drammatici. Se il nipote Ghalghal diventerà addirit ...; [Leggi tutto...]
È Aga Jan il personaggio centrale, ricco mercante e capo del bazar di Senjan, nel cuore della Persia, patriarca della casa della moschea, dimora secolare dove regna l'armonia delle antiche tradizioni e, all'ombra dei minareti, si annodano amori, matrimoni, sogni, tresche e preghiere come i fili dei tappeti. Finché il vento della Storia irrompe nella casa e trascina con sé i figli della moschea, rendendoli protagonisti degli eventi più drammatici. Se il nipote Ghalghal diventerà addirittura braccio destro di Khomeini, nessuno si sottrae alle responsabilità del momento: chi lotterà contro l'oppressione, chi ne sarà strumento, chi farà esplodere i cinema e chi con la sua videocamera registrerà i fatti che faranno il giro del mondo. Solo il saggio e paziente Aga Jan rimane nell'occhio del ciclone, testimone del presente e custode del passato, fedele alle sue radici e a una religiosità che offre un'immagine dell'Islam ben diversa da quella trasmessa dai media occidentali, una fede profondamente umana. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante sc ...; [Leggi tutto...]
C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante scaltro, membro di un clan illustre. Era analfabeta, ma visionario e determinato, e dotato di una curiosità e una fantasia inesauribili. Era un poeta. Il suo nome era Muhammad. Soffriva per l’arretratezza del suo popolo, che sognava di vedere prospero e libero. Voleva migliorare la condizione delle donne, voleva che i libri e le idee circolassero liberamente, che il mondo li trattasse con rispetto. Tutti deridevano il suo messaggio rivoluzionario, ma una notte un dio onnipotente gli apparve e gli parlò. L’alba che ne seguì ha cambiato per sempre il mondo. Kader Abdolah è convinto che non si possa giudicare l’Islam, e quindi capire la Storia, senza conoscere il suo Profeta, il suo Libro e la terra che li ha generati. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Si chiama Mirì, Mirì Saito: suo padre è giapponese, ma i suoi genitori si sono separati presto e lei è cresciuta a Roma con la madre italiana. Quando, da adolescente, comincia a trascorrere lunghe vacanze a Tokyo dalla famiglia paterna, una delle prime parole che impara è damè, “non si fa”. Sono molte le cose che una ragazza perbene non deve fare, come sedersi a gambe incrociate oppure fissare una persona negli occhi. Per Mirì il rovescio della realtà giapponese è quella romana che a o ...; [Leggi tutto...]
Si chiama Mirì, Mirì Saito: suo padre è giapponese, ma i suoi genitori si sono separati presto e lei è cresciuta a Roma con la madre italiana. Quando, da adolescente, comincia a trascorrere lunghe vacanze a Tokyo dalla famiglia paterna, una delle prime parole che impara è damè, “non si fa”. Sono molte le cose che una ragazza perbene non deve fare, come sedersi a gambe incrociate oppure fissare una persona negli occhi. Per Mirì il rovescio della realtà giapponese è quella romana che a ogni passo la seduce e al tempo stesso la fa sentire straniera: Roma è una città dalle viscere aperte, abitata da gabbiani che si nutrono dei suoi scarti e da maschi che ti guardano quando passi per strada. È per questo che Mirì accetta il corteggiamento di Rugantino, che nella sua romanesca mediocrità le pare il viatico verso un ancoraggio esistenziale prima ancora che amoroso, una salvezza per chi come lei, nel galleggiare tra due culture e due mondi, non ha raggiunto nessuno degli obiettivi più ovvi: l'amore, la carriera, i figli. Ma esistono persone per le quali cercare una comfort zone equivale a uscire definitivamente dalla propria, solo perché non hanno saputo riconoscerla. Sarà così che Mirì, con i suoi piccoli passi eleganti, camminerà in equilibrio sul bordo tagliente della morale, del sesso, del desiderio in cerca di un'identità tutta sua, in cui nessuno possa mai dire damè, non si fa. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Avere quindici anni non è mai facile, men che meno se hai un corpo dalle curve prorompenti che non passa inosservato e che sembra raccontare tutto di te prima ancora che tu apra bocca. Xiomara se ne rende conto in fretta, mentre cammina per le strade di Harlem, inseguita da fischi e commenti lascivi, perciò impara a difendersi come può, con la lingua tagliente e i pugni levati. Non si concede mai di abbassare la guardia, se non quando appunta i suoi pensieri su un quaderno con la coper ...; [Leggi tutto...]
Avere quindici anni non è mai facile, men che meno se hai un corpo dalle curve prorompenti che non passa inosservato e che sembra raccontare tutto di te prima ancora che tu apra bocca. Xiomara se ne rende conto in fretta, mentre cammina per le strade di Harlem, inseguita da fischi e commenti lascivi, perciò impara a difendersi come può, con la lingua tagliente e i pugni levati. Non si concede mai di abbassare la guardia, se non quando appunta i suoi pensieri su un quaderno con la copertina di pelle, in cui scrive d'amore, di passione, del difficile rapporto con la madre, tradizionalista e molto religiosa, che mai e poi mai deve venire a conoscenza dei suoi tumulti interiori, dei suoi desideri più reconditi. E che la metterebbe in punizione, se venisse a sapere che la figlia si è iscritta al club di poetry slam della scuola, dove ha la possibilità di interpretare le sue poesie... (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Spinta dall’ostilità crescente del presidente Nasser verso gli ebrei, sul finire degli anni Sessanta la famiglia di André Aciman è costretta a lasciare Alessandria d’Egitto, abbandonando privilegi e ricchezza. Al molo di Napoli ad attendere André, sbarcato con un fratello più piccolo da tenere in riga e la madre sorda per cui deve tradurre ogni parola, è l’iracondo e avarissimo zio Claude, che vive a Roma già da anni e che affitta loro un improbabile appartamento in un quartiere popol ...; [Leggi tutto...]
Spinta dall’ostilità crescente del presidente Nasser verso gli ebrei, sul finire degli anni Sessanta la famiglia di André Aciman è costretta a lasciare Alessandria d’Egitto, abbandonando privilegi e ricchezza. Al molo di Napoli ad attendere André, sbarcato con un fratello più piccolo da tenere in riga e la madre sorda per cui deve tradurre ogni parola, è l’iracondo e avarissimo zio Claude, che vive a Roma già da anni e che affitta loro un improbabile appartamento in un quartiere popolare. Inizia così il racconto intimo e a tratti ironico con cui l’autore apre una finestra sulla sua eccentrica famiglia e sul periodo romano della sua vita. I mesi in via Clelia, caratterizzati dalla vergogna di doversi adattare a una vita umile, dalle fughe in biblioteca e dai pomeriggi nell’angusta cameretta dove affoga nei romanzi la nostalgia di casa, il senso di inadeguatezza e i dubbi sul futuro. Ma piano piano Roma gli rivelerà la sua bellezza e gli diventerà sempre più familiare: le corse in bicicletta a perdifiato per il centro storico, le tappe nelle librerie di fiducia, i pomeriggi a piazza di Spagna, le amicizie inaspettate. Soprattutto i baci, le serate al cinema, gli incontri fugaci e quelli rimasti sospesi, che proprio per questo hanno lasciato una scia di desiderio più intenso e struggente. E quando tutto sembra filare per il meglio (perfino l’amore!), sarà una lettera dell’Hunter College di New York a mescolare di nuovo le carte in tavola, e a portare André dove forse aveva sempre sognato. (Ibs.it)
Abstract/Sommario: La piccola Inge vede davanti a casa un’enorme buca nel marciapiede, scavata dagli operai. Incuriosita, ci guarda dentro con la speranza di trovarci un tesoro gigante, invece trova Toni, un grande troll che, beh, gigante lo è di sicuro! E si rivela anche un ottimo compagno di giochi: può costruire una casetta di legno direttamente sull’albero, sollevare lo scuolabus da terra per evitare che Inge lo perda, soffiare così forte da far volar via le mutande con i cuoricini del papà… Toni è c ...; [Leggi tutto...]
La piccola Inge vede davanti a casa un’enorme buca nel marciapiede, scavata dagli operai. Incuriosita, ci guarda dentro con la speranza di trovarci un tesoro gigante, invece trova Toni, un grande troll che, beh, gigante lo è di sicuro! E si rivela anche un ottimo compagno di giochi: può costruire una casetta di legno direttamente sull’albero, sollevare lo scuolabus da terra per evitare che Inge lo perda, soffiare così forte da far volar via le mutande con i cuoricini del papà… Toni è così spassoso che in classe Inge non riesce a parlare d’altro! E questo proprio non piace alla temutissima preside Blommegaard… Il Grande Toni 2 tonnellate diffonderà arcobaleni, sorrisi, gentilezza e polvere magica nei cuori (e nelle camerette) di tutti i bambini! Età di lettura: da 5 anni.
Abstract/Sommario: Londra. Tra le case ai civici 77 e 79 di Eastbourne Road c'è un giardino. Non è facile immaginarlo perché è solo un cumulo di erbacce abbandonato. Nessuno si occupa di quel piccolo terreno, non ha un proprietario. Vi si affacciano le porte delle due case che lo delimitano. Qui abitano, detestandosi, da una parte Bernice, una madre single che organizza le sue giornate in modo maniacale e cerca di tenere a bada il figlio Sebastian, sempre impegnato a combinare guai. Dall'altra Winston, c ...; [Leggi tutto...]
Londra. Tra le case ai civici 77 e 79 di Eastbourne Road c'è un giardino. Non è facile immaginarlo perché è solo un cumulo di erbacce abbandonato. Nessuno si occupa di quel piccolo terreno, non ha un proprietario. Vi si affacciano le porte delle due case che lo delimitano. Qui abitano, detestandosi, da una parte Bernice, una madre single che organizza le sue giornate in modo maniacale e cerca di tenere a bada il figlio Sebastian, sempre impegnato a combinare guai. Dall'altra Winston, che sta affrontando la fine della relazione con il suo fidanzato e vorrebbe soltanto soffrire in pace. Da qualche tempo, senza un apparente motivo, entrambi hanno cominciato a ricevere per posta strane fotografie: sono le immagini del giardino che hanno sotto casa così come si presentava molti anni prima. Colpiti dalla bellezza di quelle immagini, Winston e Bernice decidono di sottoscrivere idealmente una tregua tra loro, di deporre le armi, di infilarsi i guanti e darsi al giardinaggio. A mano a mano che lo dissodano, il giardino comincia a uscire dal suo lungo letargo e loro due si ritrovano a dissotterrare vecchi segreti e antichi dolori. Lentamente, capiscono che insieme, forse, potranno darsi la forza per affrontare il proprio passato. Allora sì che anche loro torneranno davvero a fiorire.