Abstract/Sommario: Alla periferia di una grande, anonima città è arrivato il circo. Ha piantato le tende in un prato spelacchiato dove tra erba e sassi trovano posto le corse, le grida, i giochi dei bambini che abitano negli allampanati palazzoni che svettano ai margini dell’abitato. Così, come ogni sera, prende il via lo spettacolo più stravagante, pasticcione e maldestro che voi possiate immaginare. E, poi e come sempre, si riparte verso nuovi paesi, incontro a nuovi prodigi. Grandi e piccini si sono a ...; [Leggi tutto...]
Alla periferia di una grande, anonima città è arrivato il circo. Ha piantato le tende in un prato spelacchiato dove tra erba e sassi trovano posto le corse, le grida, i giochi dei bambini che abitano negli allampanati palazzoni che svettano ai margini dell’abitato. Così, come ogni sera, prende il via lo spettacolo più stravagante, pasticcione e maldestro che voi possiate immaginare. E, poi e come sempre, si riparte verso nuovi paesi, incontro a nuovi prodigi. Grandi e piccini si sono ancora una volta divertiti senza essere abbagliati da troppe luci, senza essere spaventati da animali feroci. Un coniglio, un cane e una capra bastano per fare festa. Il Circo Maldestri è un piccolo, modesto circo che però sa regalare, a un modico prezzo, generose, ricche risate. Se potete, aprite il tendone ed entrate!
Abstract/Sommario: Dopo una vita passata a dare la caccia ai criminali della specie peggiore, l’ispettore John Rebus, leggenda vivente della polizia di Edimburgo, è oggi un pensionato la cui principale occupazione è portare fuori il cane e ammazzare la noia. È per questo che accetta di rintracciare l’ex socio in affari di “Big Ger” Cafferty, eminenza grigia della malavita in città, che vorrebbe chiudere un conto lasciato in sospeso prima di consegnare, redento, le malandate membra al Creatore. L’innato i ...; [Leggi tutto...]
Dopo una vita passata a dare la caccia ai criminali della specie peggiore, l’ispettore John Rebus, leggenda vivente della polizia di Edimburgo, è oggi un pensionato la cui principale occupazione è portare fuori il cane e ammazzare la noia. È per questo che accetta di rintracciare l’ex socio in affari di “Big Ger” Cafferty, eminenza grigia della malavita in città, che vorrebbe chiudere un conto lasciato in sospeso prima di consegnare, redento, le malandate membra al Creatore. L’innato istinto da segugio suggerisce a Rebus che le intenzioni del vecchio sono altre, ma alla curiosità non si comanda. Ben presto, questa sua investigazione arriva a lambire l’ultima indagine in ordine di tempo di Siobhan Clarke, la sua collega storica: quella che riguarda un poliziotto accusato di violenza domestica, la cui scomparsa ha acceso un faro sulla collaudata rete di corruzione che serpeggia tra le forze dell’ordine della capitale scozzese... (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Diciassette anni lui, sedici lei. Si sono conosciuti in occasione di un concorso letterario aperto alle scuole della circoscrizione. Lui ha sfidato la timidezza e le ha lasciato il suo indirizzo, proponendole di scambiarsi delle lettere. Non sopportava l’idea di non vederla più. Vivono in città diverse e non hanno un posto per sé: ai loro sporadici incontri fa da sfondo il paesaggio urbano – i giardinetti, l’orto botanico, la stazione -, passeggiano in riva al mare o lungo il fiume, so ...; [Leggi tutto...]
Diciassette anni lui, sedici lei. Si sono conosciuti in occasione di un concorso letterario aperto alle scuole della circoscrizione. Lui ha sfidato la timidezza e le ha lasciato il suo indirizzo, proponendole di scambiarsi delle lettere. Non sopportava l’idea di non vederla più. Vivono in città diverse e non hanno un posto per sé: ai loro sporadici incontri fa da sfondo il paesaggio urbano – i giardinetti, l’orto botanico, la stazione -, passeggiano in riva al mare o lungo il fiume, sospinti dalla promessa del futuro. È l’incanto del primo amore. Durante le interminabili chiacchierate, lei comincia a raccontargli di una città circondata da mura altissime, con un bel fiume, tre ponti di pietra, una torre di guardia, basse colline, un orologio senza lancette che sovrasta la piazza principale, unicorni dal mantello dorato, invisibili uccelli notturni. Qui le persone conducono un’esistenza frugale, ma senza privazioni. In realtà la vera lei è lì che vive, gli confida. Quella davanti a lui è soltanto un’immagine sbiadita, un’ombra, che ha preso il suo posto. Nella città dalle alte mura lei lavora in biblioteca: dalle cinque del pomeriggio fino alle dieci di sera aiuta il Lettore dei sogni. Sarà lui a ricoprire quel ruolo, gli dice, perché possiede i rari requisiti richiesti per la misteriosa funzione. Nei mesi in cui si frequentano, lui annota ogni dettaglio di quel luogo segreto che conoscono solo loro, e che vanno costruendo insieme. Poi, all’improvviso, la ragazza scompare. Per ritrovarla, lui dovrà spingersi oltre lo spazio e il tempo e sconfiggere le temibili barriere che li separano. Ma solo chi lo desidera con tutto il cuore può superare le alte mura ed entrare finalmente nella città. Mondi dalle sfumature oniriche, chimere intrise di malinconia, enigmatiche suggestioni che rapiscono e incantano: La città e le sue mura incerte è immerso nelle atmosfere ipnotiche e rarefatte che hanno reso celebre Murakami Haruki. Eppure si rivela anche un romanzo ben radicato nella realtà, una profonda riflessione sullo scorrere del tempo, sul rimpianto di ciò che abbiamo perduto, sugli sconfinamenti della verità, sul senso della nostra esistenza.
Abstract/Sommario: Dopo giorni di tempesta un limpido cielo estivo splende su Montréal. Le piogge si sono lasciate dietro danni e vittime, tra cui un uomo folgorato da un fulmine e ripescato dalle acque del fiume. Chiamata a eseguire l’autopsia su quel che resta del corpo, Temperance Brennan nota un piccolo tatuaggio a forma di piovra sopra il gomito destro del malcapitato: un dettaglio trascurabile per un occhio meno esperto, ma che innesca nella migliore antropologa forense sulla piazza una serie di do ...; [Leggi tutto...]
Dopo giorni di tempesta un limpido cielo estivo splende su Montréal. Le piogge si sono lasciate dietro danni e vittime, tra cui un uomo folgorato da un fulmine e ripescato dalle acque del fiume. Chiamata a eseguire l’autopsia su quel che resta del corpo, Temperance Brennan nota un piccolo tatuaggio a forma di piovra sopra il gomito destro del malcapitato: un dettaglio trascurabile per un occhio meno esperto, ma che innesca nella migliore antropologa forense sulla piazza una serie di domande che la convogliano, suo malgrado, verso un’indagine di polizia in corso nelle isole di Turks e Caicos, nei Caraibi. Da questo paradiso terrestre, negli ultimi anni sono scomparsi tre turisti. Si tratta di giovani tra i diciotto e i vent’anni, di bell’aspetto, tutti uccisi con un colpo di arma da fuoco al petto, abbandonati in zone poco frequentate e con una mano mozzata, senza cellulare, portafogli e documenti d’identità. La polizia pensa che le uccisioni siano figlie della violenza che dilaga tra le gang locali, ma Tempe non ne è del tutto convinta. E quando cinque nuovi cadaveri spuntano su un’imbarcazione alla deriva a molte miglia dalla costa, le indagini prendono una piega inattesa. Il sospetto è che il bagno di sangue nasconda un piano criminale ambizioso e pericolosissimo, che lega serial killer e cyberterroristi in una miscela letale. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: La storia della famiglia Colussi, originaria di Pianàz, in alta Val di Zoldo, nel Bellunese, si intreccia con l’epopea di una catena migratoria zoldana di venditori ambulanti che scendeva in massa a Venezia nei mesi invernali. Alcuni di loro, come i Colussi del casato dei Manéta, diventano fornai e proprietari di forni a partire almeno dal XVII secolo, tanto da scalare le gerarchie nella nobile Arte dei fornèri. Pur in presenza di fonti certe antecedenti di almeno un secolo, è stato p ...; [Leggi tutto...]
La storia della famiglia Colussi, originaria di Pianàz, in alta Val di Zoldo, nel Bellunese, si intreccia con l’epopea di una catena migratoria zoldana di venditori ambulanti che scendeva in massa a Venezia nei mesi invernali. Alcuni di loro, come i Colussi del casato dei Manéta, diventano fornai e proprietari di forni a partire almeno dal XVII secolo, tanto da scalare le gerarchie nella nobile Arte dei fornèri. Pur in presenza di fonti certe antecedenti di almeno un secolo, è stato preso come riferimento imprenditoriale il 1791, anno di nascita di Giacomo Colussi Manéta, proprietario di un forno a Venezia in rio terà San Leonardo, antesignano di una tradizione familiare di fornai e produttori di biscotti – tra i quali il baìcolo, famoso prodotto della storia dolciaria veneziana – arrivata fino ai giorni nostri. Nel Novecento le nuove generazioni Colussi riescono a trasformare le loro attività artigianali in veri e propri biscottifici industriali. Angelo e i suoi figli saranno i protagonisti di questo cambiamento con l’apertura di nuove fabbriche, pasticcerie e negozi a Venezia e in gran parte del Nord Italia. Nel 1949, con la fondazione dello stabilimento di Perugia, è avviata una produzione sempre più moderna che porta al lancio, nel 1955, del frollino Gran Turchese. La generazione successiva, tuttora presente in azienda, è riuscita a concentrare tutte le attività di famiglia, a svilupparsi con successo attraverso importanti acquisizioni e a entrare in nuovi mercati internazionali. Oggi una delle chiavi imprescindibili di questo sviluppo è la sostenibilità, nel rispetto di valori ormai consolidati. Una storia d’impresa, dall’antica bottega veneziana al gruppo industriale di oggi, che è anche una storia della cultura alimentare italiana, conosciuta e apprezzata nel mondo. (Ibs.it)