Abstract/Sommario: Carlo Monterossi è di nuovo un uomo solo. La sua donna gli ha detto «Torno», come in una canzone di Bob Dylan, e lui ha afferrato e stretto quella parola neanche fosse l’ultimo ramo sporgente sul fiume prima della cascata. Ma ora è parecchio che sta aggrappato a quel ramo, e il fiume è freddo, e le mani gli fanno male… A peggiorare ancora la situazione lo aspetta una cena mondana con l’amministratore delegato della azienda televisiva che lo rende ricco e infelice. Una cosa per cui molt ...; [Leggi tutto...]
Carlo Monterossi è di nuovo un uomo solo. La sua donna gli ha detto «Torno», come in una canzone di Bob Dylan, e lui ha afferrato e stretto quella parola neanche fosse l’ultimo ramo sporgente sul fiume prima della cascata. Ma ora è parecchio che sta aggrappato a quel ramo, e il fiume è freddo, e le mani gli fanno male… A peggiorare ancora la situazione lo aspetta una cena mondana con l’amministratore delegato della azienda televisiva che lo rende ricco e infelice. Una cosa per cui molti darebbero un braccio o la figlia adolescente, e che lui scambierebbe volentieri con due mesi di lavori forzati in Uganda. Ma non può sottrarsi. Al ristorante di un albergo con più stelle della via lattea Carlo incontra il capo dei capi e la cena va via senza sussulti. Poi l’arrivo di un sottosegretario segna il termine del convivio, e finalmente Carlo può rimanere da solo. Si merita un drink, va a sedersi al bar, la carta dei whisky ha più pagine dell’Ulisse di Joyce. Lui, fedele, ordina il suo Oban 14. A quel punto una donna si siede accanto a lui. «Posso…?». Inizia così la discesa agli inferi di Carlo Monterossi, che si troverà al centro di una serie di delitti feroci, perfettamente eseguiti. Accanto a lui l’amico Oscar Falcone, una spia, un infiltrato, un segugio, chissà chi è davvero, e Tarcisio Ghezzi, vicesovrintendente della Polizia di Stato e virtuoso dei travestimenti. Ma neanche loro possono davvero aiutarlo, perché questa volta Carlo Monterossi è scosso da una rabbia che non ha mai provato prima. È l’odio che lo ha preso e lui non si spiega perché, ma ci ha pensato. Ed è odio vero. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: “Quando ascoltai A Hard Rain’s A-Gonna Fall mi misi a piangere. Sembrava proprio che il testimone venisse passato dai poeti beat alla nuova generazione” (Allen Ginsberg). “Una voce come sabbia e colla” (David Bowie). Bob Dylan incarna da più di mezzo secolo lo spirito dell’America – e per suo tramite lo spirito del mondo. I suoi testi, fusi con le musiche cui hanno dato anima e senso, hanno generato canzoni che sono diventate le fondamenta di un sogno collettivo. Primo dei tre volumi d ...; [Leggi tutto...]
“Quando ascoltai A Hard Rain’s A-Gonna Fall mi misi a piangere. Sembrava proprio che il testimone venisse passato dai poeti beat alla nuova generazione” (Allen Ginsberg). “Una voce come sabbia e colla” (David Bowie). Bob Dylan incarna da più di mezzo secolo lo spirito dell’America – e per suo tramite lo spirito del mondo. I suoi testi, fusi con le musiche cui hanno dato anima e senso, hanno generato canzoni che sono diventate le fondamenta di un sogno collettivo. Primo dei tre volumi di Lyrics, 1961-1968 raccoglie le canzoni degli esordi, di un Dylan poco più che ventenne che si affaccia al mondo della musica per diventare subito una stella di prima grandezza. Organizzata cronologicamente, la produzione di questa voce inimitabile e inconfondibile è qui arricchita di una traduzione e un apparato di note, entrambi a cura di Alessandro Carrera, che non hanno eguali per finezza e capillarità nel panorama mondiale. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Elisabeth ha solo trent’anni, ma non si aspetta più nulla dalla sua vita, agiata e monotona, persino in una città come New York. Ama l’architettura, la musica e Colazione da Tiffany, ma l’amore vero, quello che ti strappa la pelle e ti fa essere viva fino in fondo, non l’ha mai conosciuto. La sua esistenza così prevedibile, all’ombra di una madre glaciale, viene improvvisamente scossa: deve andare a Parma, prendere possesso di un appartamento nobiliare che le ha lasciato in eredità una ...; [Leggi tutto...]
Elisabeth ha solo trent’anni, ma non si aspetta più nulla dalla sua vita, agiata e monotona, persino in una città come New York. Ama l’architettura, la musica e Colazione da Tiffany, ma l’amore vero, quello che ti strappa la pelle e ti fa essere viva fino in fondo, non l’ha mai conosciuto. La sua esistenza così prevedibile, all’ombra di una madre glaciale, viene improvvisamente scossa: deve andare a Parma, prendere possesso di un appartamento nobiliare che le ha lasciato in eredità una lontana parente, e sbarazzarsene. Parma l’accoglie misteriosa e conturbante e la casa, densa di luce e fascino, risucchia Elisabeth dentro un altro Tempo. Trova una porta, appoggia l’orecchio, riecheggiano le note di un valzer... La giovane Clementina, Contessina Mora di Castelgioioso, 17 anni di pura gioia, nonostante le prove a cui la vita l’ha già sottoposta, debutta al Gran Ballo di Primavera della Duchessa di Parma, Maria Luisa d’Asburgo Lorena. È il 1827, c’è profumo di fiori nell’aria sensuale di maggio. La Granduchessa si affeziona subito a Clementina, tanto da farla diventare sua dama di compagnia. È così che Clementina incontra il generale Neipperg, marito di Maria Luisa: un incontro vertiginoso e ineluttabile, destinato a mutare per sempre la sua vita. Cosa unisce due donne, così lontane nel Tempo e opposte di carattere, che misteriosamente si parlano? La verità che ci è stata nascosta da secoli sull’amore. L’amore non si merita, l’amore – il più viscerale e vitale dei sentimenti – può soltanto succedere e, quando lo fa, è la resa totale che ci chiede, per darci in cambio ciò che renderà eterno il nostro passaggio in questo mondo.
Abstract/Sommario: Nel mondo dell’innovazione ogni evento accade una volta sola. Il prossimo Bill Gates non costruirà un sistema operativo. Il prossimo Larry Page o Sergey Brin non realizzerà un motore di ricerca. Il prossimo Mark Zuckerberg non creerà un social network. Se state copiando le loro imprese, non state imparando molto da loro. Ovviamente è più facile replicare un modello che realizzare qualcosa di nuovo: fare quello che sappiamo già fare porta il mondo da 1 a n, un cambiamento incrementale c ...; [Leggi tutto...]
Nel mondo dell’innovazione ogni evento accade una volta sola. Il prossimo Bill Gates non costruirà un sistema operativo. Il prossimo Larry Page o Sergey Brin non realizzerà un motore di ricerca. Il prossimo Mark Zuckerberg non creerà un social network. Se state copiando le loro imprese, non state imparando molto da loro. Ovviamente è più facile replicare un modello che realizzare qualcosa di nuovo: fare quello che sappiamo già fare porta il mondo da 1 a n, un cambiamento incrementale che aggiunge un po’ di qualcosa a ciò che già ci è familiare. Per costruire il futuro occorre invece un cambiamento verticale, trasformativo: bisogna andare da 0 a 1. L’atto della creazione è unico, così come il momento in cui essa avviene, e il risultato è qualcosa di originale e inusuale: ma come ottenerlo? Da zero a uno ci guida in questo processo e si basa su ciò che Peter Thiel, imprenditore seriale e pensatore controcorrente, ha imparato in prima persona come cofondatore di PayPal e Palantir, e poi investitore in centinaia di startup, comprese Facebook e SpaceX. La sua filosofia d’impresa, la sua analisi dell’innovazione e il suo sguardo dietro le quinte delle aziende di maggior successo della Silicon Valley offrono una guida indispensabile a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco e creare un proprio progetto personale e di business. (www.ibs.it)