Abstract/Sommario: Il sentiero dei dieci (Netiv Ha'asara in lingua ebraica) è il nome evocativo di un moshav (una comunità di agricoltori) che è stato uno dei luoghi centrali dell'offensiva di Hamas del 7 ottobre e al momento si trova in una zona militare chiusa. È la località israeliana più vicina in assoluto alla striscia, dalle terrazze si vedono gli avamposti palestinesi, i fumi delle bombe israeliane, e si sente il fragore delle esplosioni. Questo reportage immersivo racconta la storia della contadi ...; [Leggi tutto...]
Il sentiero dei dieci (Netiv Ha'asara in lingua ebraica) è il nome evocativo di un moshav (una comunità di agricoltori) che è stato uno dei luoghi centrali dell'offensiva di Hamas del 7 ottobre e al momento si trova in una zona militare chiusa. È la località israeliana più vicina in assoluto alla striscia, dalle terrazze si vedono gli avamposti palestinesi, i fumi delle bombe israeliane, e si sente il fragore delle esplosioni. Questo reportage immersivo racconta la storia della contadina Hila e di tre generazioni di persone del posto che oggi si interrogano su che futuro augurarsi, ma è anche la storia di due popoli in conflitto, di due società che si sono radicalizzate, di un governo intransigente, quello di Netanyahu e di una organizzazione estremista, Hamas; è la storia delle tante vittime che stanno pagando il prezzo più alto della guerra. Lerner indaga le ragioni degli uni e anche degli altri e con incredibile sensibilità racconta una terra martoriata e le sue storie complicate e paradigmatiche. Il punto di osservazione del villaggio frontaliero si rivela efficace per ripercorrere le tappe storiche che hanno stravolto le relazioni fra i residenti israeliani e i loro vicini palestinesi, che in un passato all'apparenza surreale si frequentavano con naturalezza. Paradossalmente, come si legge nell'introduzione, «il fatto di essere ai margini della geografia del Paese ha messo questo villaggio al centro della sua storia.»
Abstract/Sommario: Gennaio 1995. A Rauch, minuscolo paese della Val Ghiaccia, gola sperduta in una delle più remote lande delle Alpi Venete, quasi al confine con il Friuli, viene ritrovato il cadavere della giovane insegnante Nicla Rossi. Il volto, escoriato, è stato privato degli occhi, come se qualcuno glieli avesse strappati. La polizia di Belluno incarica l'ispettrice Zoe Tormen e il medico legale Alvise Stella di recarsi sul luogo, poiché le dinamiche dell'omicidio fanno pensare a un potenziale seri ...; [Leggi tutto...]
Gennaio 1995. A Rauch, minuscolo paese della Val Ghiaccia, gola sperduta in una delle più remote lande delle Alpi Venete, quasi al confine con il Friuli, viene ritrovato il cadavere della giovane insegnante Nicla Rossi. Il volto, escoriato, è stato privato degli occhi, come se qualcuno glieli avesse strappati. La polizia di Belluno incarica l'ispettrice Zoe Tormen e il medico legale Alvise Stella di recarsi sul luogo, poiché le dinamiche dell'omicidio fanno pensare a un potenziale serial killer. I due non potrebbero essere più diversi: Zoe ha trent'anni, è figlia della montagna e sembra uscita dalla copertina di un disco di musica grunge; Alvise, invece, è un uomo di città, ama i completi, la musica classica e gli scacchi. Anche se i loro mondi sembrano destinati a collidere, dovranno unire le forze, perché nella morte di Nicla niente è come sembra. A Rauch si annida un male profondo che neanche la neve è riuscita a spazzare via; un male che affonda le sue radici nella sete di giustizia e in un'antica leggenda. Il passato è diventato presente e forse non è un caso che proprio Zoe sia giunta a Rauch...
Abstract/Sommario: La Famiglia Cervi è stata ed è ancora oggi un baluardo della cultura antifascista, raccontati da Marco Paolini, Modena City Ramblers e Salvatore Quasimodo. I sette fratelli Cervi, grazie agli insegnamenti dei genitori cattolici, Alcide e Genoveffa, si fecero notare per il loro spirito progressista nei riguardi del lavoro agricolo e per l’attenzione verso la cultura, organizzando una biblioteca itinerante per diffondere i classici e saggi su vari temi politici alla popolazione della pro ...; [Leggi tutto...]
La Famiglia Cervi è stata ed è ancora oggi un baluardo della cultura antifascista, raccontati da Marco Paolini, Modena City Ramblers e Salvatore Quasimodo. I sette fratelli Cervi, grazie agli insegnamenti dei genitori cattolici, Alcide e Genoveffa, si fecero notare per il loro spirito progressista nei riguardi del lavoro agricolo e per l’attenzione verso la cultura, organizzando una biblioteca itinerante per diffondere i classici e saggi su vari temi politici alla popolazione della provincia di Reggio Emilia. Di profonda ispirazione democratica la famiglia intera si oppose fin da subito al Regime fascista, ospitando disertori e fuggiaschi. I fratelli Cervi decisero di imbracciare le armi durante la Resistenza, creando una banda partigiana diventata presto spauracchio delle camicie nere. La loro memoria è ancora oggi tramandata grazie al lavoro dell’Istituto Cervi e ritorna in vita nelle tavole evocative di questo fumetto, tramite anche le parole del territorio stesso che ricorda con affetto le figure di questi giovani che si presero cura di lui e che lottarono per i valori democratici alla base della nostra nazione. Realizzato con la collaborazione dell’Istituto Cervi.
Abstract/Sommario: Intorno a Gigio, vittime e colpevoli mescolati insieme, in una costellazione di personaggi struggenti e indimenticabili: il padre-tritone, la madre-leonessa, l’eroica sorellina e i due principali responsabili del suo improvviso sbocciare: lo zio Giotti, misterioso, timidissimo e purissimo maestro della forza, e Astel Raimondi, la ragazzina dalle treccine “nere come onice nera”, che fa in tempo a marchiarlo col segno indelebile dell’amore. Ma è anche un romanzo sul potere evocativo dell ...; [Leggi tutto...]
Intorno a Gigio, vittime e colpevoli mescolati insieme, in una costellazione di personaggi struggenti e indimenticabili: il padre-tritone, la madre-leonessa, l’eroica sorellina e i due principali responsabili del suo improvviso sbocciare: lo zio Giotti, misterioso, timidissimo e purissimo maestro della forza, e Astel Raimondi, la ragazzina dalle treccine “nere come onice nera”, che fa in tempo a marchiarlo col segno indelebile dell’amore. Ma è anche un romanzo sul potere evocativo delle parole – muflone muflone muflone muflone muflone – e su quello seduttivo e salvifico della lingua, perché racconta l’esplosione di un talento puro e sorprendente, anch’esso destinato a durare per sempre: quello per la traduzione. La voce narrante è dello stesso Gigio, dal monte ventoso dei suoi sessant’anni, perché evidentemente ce l’ha fatta a risanare la ferita e ad andare oltre, cioè a “tradurre” alla fine anche se stesso, diventando così l’ultimo degli “eroi normali” tanto cari a Veronesi. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Un simpatico coniglietto-giardiniere racconta com’è scandito il lavoro durante la settimana per prendersi cura del suo rigoglioso giardino: il lunedì raccoglie i suoi coloratissimi fiori; il martedì si prende cura delle verdure dell’orto; il mercoledì taglia l’erba del prato; il giovedì raccoglie la frutta matura per fare torte e marmellate; il venerdì raccoglie i tesori dell’orto; il sabato incontra i suoi amici animali e la domenica, finalmente, si riposa... in giardino! (www.ibs.it) ...; [Leggi tutto...]
Un simpatico coniglietto-giardiniere racconta com’è scandito il lavoro durante la settimana per prendersi cura del suo rigoglioso giardino: il lunedì raccoglie i suoi coloratissimi fiori; il martedì si prende cura delle verdure dell’orto; il mercoledì taglia l’erba del prato; il giovedì raccoglie la frutta matura per fare torte e marmellate; il venerdì raccoglie i tesori dell’orto; il sabato incontra i suoi amici animali e la domenica, finalmente, si riposa... in giardino! (www.ibs.it)