Ragazzi
Ferrara, Antonio
Vivavoce
San Dorligo della Valle : Einaudi ragazzi, c2018
Abstract/Sommario:
Lucio ha abbandonato le superiori e va a fare l’apprendista in una fabbrica di occhiali. Gli piace, il suo lavoro, perché gli sembra di restituire la vista a chi non riesce a vedere bene. Unico rammarico è non vedere più la sua prof di italiano, che in classe faceva sempre leggere lui ad alta voce perché era bravo. E a lei Lucio voleva bene. Un giorno Lucio viene licenziato, e si trova a bighellonare per la città. Entra in una biblioteca e, per la nostalgia della lettura ad alta voce, ...; [leggi tutto]
Lucio ha abbandonato le superiori e va a fare l’apprendista in una fabbrica di occhiali. Gli piace, il suo lavoro, perché gli sembra di restituire la vista a chi non riesce a vedere bene. Unico rammarico è non vedere più la sua prof di italiano, che in classe faceva sempre leggere lui ad alta voce perché era bravo. E a lei Lucio voleva bene. Un giorno Lucio viene licenziato, e si trova a bighellonare per la città. Entra in una biblioteca e, per la nostalgia della lettura ad alta voce, finisce per aprire un libro e per leggerne l’incipit ad alta voce. Qualcuno che ha avuto modo di ascoltare il suo speciale ed emozionante modo di leggere, gli offrirà un’attività di volontariato, da “lettore a domicilio”. Lucio andrà così a leggere ad alta voce in case e in ospedali, da anziani e da ammalati. Un giorno si troverà davanti, completamente cieca, la sua prof, e con la sua voce in qualche modo le “restituirà la vista”. È una storia che parla delle immagini nascoste nei libri e della potente capacità di evocarle attraverso le parole. Contiene – scritti in corsivo – alcuni tra gli incipit più famosi di tutti i tempi, per cui rappresenta anche un utile e accattivante strumento operativo per docenti di lettere che volessero incuriosire i ragazzi attraverso una sorta di catalogo di stili, linguaggi e inizi misteriosi. [Ibs]
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