Abstract/Sommario: Con la nascita dei social network, che hanno trasformato la visibilità in una competizione continua, il confine tra pubblico e privato si è assottigliato, e siamo finiti in un sistema che premia il contenuto più estremo, amplifica le emozioni più forti e ci spinge a condividere sempre di più, sempre più in fretta. Dietro quegli schermi luminosi che catturano la nostra attenzione si nasconde un fondale oscuro, ansioso di inghiottirci. Non è informazione, ma manipolazione. Non è libertà ...; [Leggi tutto...]
Con la nascita dei social network, che hanno trasformato la visibilità in una competizione continua, il confine tra pubblico e privato si è assottigliato, e siamo finiti in un sistema che premia il contenuto più estremo, amplifica le emozioni più forti e ci spinge a condividere sempre di più, sempre più in fretta. Dietro quegli schermi luminosi che catturano la nostra attenzione si nasconde un fondale oscuro, ansioso di inghiottirci. Non è informazione, ma manipolazione. Non è libertà, ma seduzione e assoggettamento. Questo libro è la confessione di una professionista della comunicazione digitale che ha visto da vicino come funziona il gioco, e vuole svelarne i meccanismi nascosti. È anche un viaggio nella cruda realtà dei social network per ripensare il nostro rapporto con essi, per immaginare insieme un futuro in cui la tecnologia sia al servizio delle persone e non del marketing o di interessi inconfessabili. Casi esemplari mostrano con chiarezza la distorsione di questo sistema: dalla sovraesposizione mediatica dei bambini Ferragnez a Ruby Franke, star dei family vlogging condannata per maltrattamenti sui suoi bambini, fino a MrBeast, un mercante di emozioni diventato miliardario grazie a un intrattenimento costruito sulla beneficenza. E poi ci sono genitori che trasformano i figli in star per trarne popolarità e profitto, i malati che tramutano la sofferenza in trend, i pedopornografi che sfruttano immagini nate per tutt'altri scopi, e i tecnocrati capaci di influenzare le decisioni politiche globali con il loro potere digitale. Se non ci opponiamo, non siamo solo vittime, ma complici. È ora di costruire, insieme, la lotta per la liberazione dai social. (Ibs.it)
Abstract/Sommario: Magnifiche illustrazioni accompagnano con tratti delicati questa intensa storia sul potere delle parole, che racconta anche ai più piccoli come ognuno di noi possa sempre fare la differenza. C'è un piccolo villaggio in cima alle montagne, lontano da tutto, che vive in pace e in armonia con la natura. L'unico contatto col mondo sono i giornali, che ogni giorno Coco legge agli altri abitanti. Ma quando scoppia la guerra, Coco deve partire. Tocca a Nanà sostituirlo: prendersi cura del vil ...; [Leggi tutto...]
Magnifiche illustrazioni accompagnano con tratti delicati questa intensa storia sul potere delle parole, che racconta anche ai più piccoli come ognuno di noi possa sempre fare la differenza. C'è un piccolo villaggio in cima alle montagne, lontano da tutto, che vive in pace e in armonia con la natura. L'unico contatto col mondo sono i giornali, che ogni giorno Coco legge agli altri abitanti. Ma quando scoppia la guerra, Coco deve partire. Tocca a Nanà sostituirlo: prendersi cura del villaggio, leggendo notizie dal mondo che tengano viva la speranza... Età di lettura: da 6 anni.
Abstract/Sommario: Zsigmond Danielovitz, incaricato di indagare sul cadavere di un’anziana contadina, è un uomo indebolito dalla guerra, ma vigile. E così ci mette poco a scorgere, dietro gli occhi degli abitanti di Nagyrév, qualcosa di sinistro. Nagyrév è un piccolo villaggio sperduto nella pianura ungherese, l’anno è il 1929 e il benessere, in quella ristretta comunità rurale, non arriva. Zsigmond Danielovitz si rende presto conto che la morte della donna sulle sponde del fiume Tibisco non è che l’anel ...; [Leggi tutto...]
Zsigmond Danielovitz, incaricato di indagare sul cadavere di un’anziana contadina, è un uomo indebolito dalla guerra, ma vigile. E così ci mette poco a scorgere, dietro gli occhi degli abitanti di Nagyrév, qualcosa di sinistro. Nagyrév è un piccolo villaggio sperduto nella pianura ungherese, l’anno è il 1929 e il benessere, in quella ristretta comunità rurale, non arriva. Zsigmond Danielovitz si rende presto conto che la morte della donna sulle sponde del fiume Tibisco non è che l’anello di una lunga catena di scomparse e incidenti che da tempo coinvolgono il piccolo villaggio. La levatrice di Nagyrév racconta un fatto di cronaca realmente avvenuto tra le due guerre mondiali, un episodio che sconvolse l’Europa non solo per l’efferatezza dei crimini, ma anche per un inedito capovolgimento dei ruoli: le donne uccidono gli uomini, si vendicano... (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Sulle sponde del lago Maggiore una locanda spicca per il colore inusuale della sua facciata. Un rosso talmente caldo che, unito al profumo di lampone che emana, crea un'atmosfera magica. Ad attenderli sulla soglia, gli ospiti trovano Ortensia, cuoca e lettrice famelica, che si esprime solo attraverso citazioni di libri letti e mai dimenticati, presi in prestito dalla biblioteca di Verbania. È il luogo in cui Ortensia ha conosciuto Lidia, ora proprietaria di Rosso Lampone, che con pazi ...; [Leggi tutto...]
Sulle sponde del lago Maggiore una locanda spicca per il colore inusuale della sua facciata. Un rosso talmente caldo che, unito al profumo di lampone che emana, crea un'atmosfera magica. Ad attenderli sulla soglia, gli ospiti trovano Ortensia, cuoca e lettrice famelica, che si esprime solo attraverso citazioni di libri letti e mai dimenticati, presi in prestito dalla biblioteca di Verbania. È il luogo in cui Ortensia ha conosciuto Lidia, ora proprietaria di Rosso Lampone, che con pazienza e cura le ha permesso di evadere da un triste passato familiare. Insieme, sono riuscite a trasformare la locanda nella destinazione perfetta per chi vuole cambiare vita. È quello che Cesare, Pietro e Altea sperano che accada. Qui capiscono che, per costruire ponti con l'altro, è prima necessario imparare a conoscere sé stessi. Cesare, uno scrittore di mezza età, si è innamorato per la prima volta, ma non riesce a comunicarlo. Pietro mette alla prova le sue capacità di padre e di marito. Altea vuole riuscire a fidarsi delle persone, anche quelle dalle quali la madre le direbbe di tenersi lontana. Ortensia e Lidia hanno una sola settimana per aiutarli a lavorare sulle paure che li ostacolano. Una settimana al termine della quale ognuno di loro possa fare spazio in valigia alla versione migliore di sé. E perché questo avvenga, anche Rosso Lampone ha qualcosa da dire ai suoi ospiti: una serie di regole ben precise per abitare le sue stanze, all'apparenza difficili da accettare, ma capaci di svelare quanto prezioso sia il tempo. Perché è indubbio che stiamo sprecando quello necessario per vivere in modo autentico noi stessi e gli altri. (Ibs.it)
Abstract/Sommario: La vita di Eilis Lacey a Long Island, accanto al marito Tony, ai due figli adolescenti e a una famiglia italo-americana troppo ingombrante, all'improvviso è andata in pezzi. Ma tornare in Irlanda dopo vent'anni significa per Eilis ritrovare una madre che non l'ha mai perdonata, le amicizie di una giovinezza ormai tramontata, e poi lui, Jim Farrell, l'amore che avrebbe potuto essere e non è stato. Saprà trattenerla questa volta il freddo mare d'Irlanda? Saprà trattenerla Jim? "Tóibín è ...; [Leggi tutto...]
La vita di Eilis Lacey a Long Island, accanto al marito Tony, ai due figli adolescenti e a una famiglia italo-americana troppo ingombrante, all'improvviso è andata in pezzi. Ma tornare in Irlanda dopo vent'anni significa per Eilis ritrovare una madre che non l'ha mai perdonata, le amicizie di una giovinezza ormai tramontata, e poi lui, Jim Farrell, l'amore che avrebbe potuto essere e non è stato. Saprà trattenerla questa volta il freddo mare d'Irlanda? Saprà trattenerla Jim? "Tóibín è il consumato cartografo dell'animo, capace di evocare, con sobria acutezza (e una splendida vena di arguzia), i pensieri che i suoi personaggi faticano a mettere in parole". Clare Clark, "The Guardian" Nella casa di Eilis Lacey, a Long Island, suona il campanello. Alla porta c'è uno sconosciuto, irlandese come lei, che viene a portarle una notizia sconvolgente. La vita di Eilis negli ultimi vent'anni è scorsa piuttosto tranquillamente: i due figli ora adolescenti, Larry e Rosella, il marito idraulico Tony, e nelle casette adiacenti due dei suoi cognati, Enzo e Mauro, con le rispettive famiglie, oltre alla torreggiante suocera Francesca. Una tipica famiglia italo-americana degli anni Settanta, che lavora, mangia, dorme, decide, vive insieme, molto presente e disponibile ma almeno altrettanto voluminosa e invadente. Per quella famiglia, per quell'uomo, Tony Fiorello, vent'anni prima a Enniscorthy, in Irlanda, Eilis ha lasciato un mondo intero: una madre ora anziana che non ha mai accettato la separazione dalla figlia, i tre fratelli che le sono rimasti, Jack, Pat e Martin, dopo la morte dell'amata sorella Rose, l'amica d'infanzia Nancy, e poi quell'uomo, Jim, di cui si era innamorata troppo tardi. Ora le parole dello sconosciuto alla porta la spingono a riconsiderare le sue scelte di allora. Si avvicina l'ottantesimo compleanno di sua madre, è un'ottima occasione per tornare in Irlanda e cambiare aria per un po'. I suoi figli la raggiungeranno a breve e conosceranno quel mondo che scorre loro nelle vene e di cui nulla sanno. A Enniscorthy, Eilis ritrova un modo di vivere, di pensare e di amare che non era sopito in lei. Ritrova gli affetti di un tempo e, con una chiarezza acuita dalla distanza e dal torto subito, percepisce l'insostenibile pressione della famiglia Fiorello. E poi ritrova Jim, che non l'ha dimenticata... Con la tipica cifra stilistica di Colm Tóibín, Long Island riunisce Eilis Lacey ai molti lettori di Brooklyn, raggiungendo nel contempo nuove vette di pathos trattenuto e finezza psicologica lancinante.
Abstract/Sommario: Martina è l’unica bambina della sua classe a compiere gli anni durante le vacanze estive. Ogni anno, alla fatidica domanda “Dove vuoi festeggiare il tuo compleanno?”, la risposta è sempre la stessa: “Lontano, lontanissimo!”. Così, tra montagne innevate, giungle misteriose e metropoli sfavillanti, Martina spegne le candeline in posti incredibili. Ma quest’anno qualcosa va storto. Un imprevisto la costringe a rimanere a casa, e Martina si ritrova ad affrontare una paura che non aveva mai ...; [Leggi tutto...]
Martina è l’unica bambina della sua classe a compiere gli anni durante le vacanze estive. Ogni anno, alla fatidica domanda “Dove vuoi festeggiare il tuo compleanno?”, la risposta è sempre la stessa: “Lontano, lontanissimo!”. Così, tra montagne innevate, giungle misteriose e metropoli sfavillanti, Martina spegne le candeline in posti incredibili. Ma quest’anno qualcosa va storto. Un imprevisto la costringe a rimanere a casa, e Martina si ritrova ad affrontare una paura che non aveva mai voluto ammettere: e se, restando qui, nessuno si ricordasse del suo compleanno? Quello che scoprirà, però, è che l’affetto delle persone non ha bisogno di grandi viaggi per farsi sentire. Il vicino di casa finalmente può farle gli auguri il giorno giusto, la zia la chiama senza problemi di segnale, e la sua migliore amica è lì con lei. Alla sera, con una fetta della sua pizza preferita e un atlante tra le mani, Martina spegne le candeline senza esprimere un desiderio: non ce n’è bisogno. Un albo illustrato che parla di attese, insicurezze, della paura di essere dimenticati, del calore di chi ci vuole bene - ovunque ci troviamo - e dell'importanza di dare agli altri la possibilità di dimostrare il loro affetto. Età di lettura: da 5 anni.