Abstract/Sommario: Una nuova avventura di Orso, Tasso, Lupo e Scoiattolo alla scoperta dei sentimenti e delle grandi domande della vita. Orso ha perso i colori (da quando ha litigato con Tasso… sarà un caso?), e tutti hanno perso di vista Lupo! Che fine avrà fatto? Orso lo trova bloccato in casa con una gamba rotta. Ma com’è successo non vuole dirlo: “È un segreto…”. Che c’entri forse un uccellino blu a cui non riesce a smettere di pensare? L’amore a volte è davvero una bella sorpresa! Sequel del success ...; [Leggi tutto...]
Una nuova avventura di Orso, Tasso, Lupo e Scoiattolo alla scoperta dei sentimenti e delle grandi domande della vita. Orso ha perso i colori (da quando ha litigato con Tasso… sarà un caso?), e tutti hanno perso di vista Lupo! Che fine avrà fatto? Orso lo trova bloccato in casa con una gamba rotta. Ma com’è successo non vuole dirlo: “È un segreto…”. Che c’entri forse un uccellino blu a cui non riesce a smettere di pensare? L’amore a volte è davvero una bella sorpresa! Sequel del successo editoriale La felicità è una tazza di tè (Prima selezione premio Strega Ragazze e Ragazzi 2024). Un racconto poetico capace di arrivare al cuore di piccoli e grandi, scritto da Eulàlia Canal, psicologa e autrice catalana; con le deliziose illustrazioni di Toni Galmés. Età di lettura: da 5 anni.
Abstract/Sommario: Álfur è un ambizioso ginnasta di dodici anni che vive in Islanda. I suoi sogni sono partecipare alle Olimpiadi e andare in Sud America insieme al suo migliore amico Ragnar. Ma mentre Ragnar eccelle in tutto quel che fa e sembra avere una vita perfetta, Álfur è sempre insoddisfatto di sé e timoroso del giudizio degli altri. Quando la squadra di ginnastica è invitata in Brasile e lui ha paura di non superare le selezioni per partire, a suo fratello Eiki, che ha quasi quattro anni, viene ...; [Leggi tutto...]
Álfur è un ambizioso ginnasta di dodici anni che vive in Islanda. I suoi sogni sono partecipare alle Olimpiadi e andare in Sud America insieme al suo migliore amico Ragnar. Ma mentre Ragnar eccelle in tutto quel che fa e sembra avere una vita perfetta, Álfur è sempre insoddisfatto di sé e timoroso del giudizio degli altri. Quando la squadra di ginnastica è invitata in Brasile e lui ha paura di non superare le selezioni per partire, a suo fratello Eiki, che ha quasi quattro anni, viene diagnosticata una forma di autismo. Álfur non può e non vuole credere ai genitori: per lui sono loro a non capire il suo adorato fratellino e a farlo sentire ingiustamente «diverso». Trovandosi di colpo solo e incompreso ad affrontare tutte le sue insicurezze e ansie di perfezione, Álfur va a cercare in segreto la misteriosa zia Harpa, ex campionessa di ginnastica artistica che dopo una clamorosa caduta alle Olimpiadi ha tagliato i ponti con il mondo ed è sparita nel nulla. Toccante, irriverente e pieno di umanità, Salto mortale è il racconto di una delicata sfida famigliare e del legame tenero e profondo tra due fratelli. È una storia di crescita e scoperta sulle complessità della vita, sui limiti che tutti abbiamo, e sui salti mortali che non possono sempre riuscire perfettamente, ma da cui possiamo imparare a rialzarci. Età di lettura: da 10 anni.
Abstract/Sommario: C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogar ...; [Leggi tutto...]
C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari. (www.ibs.it)