Abstract/Sommario: «Per piú di duemila anni l'invidia verso le donne è stata negata. Peggio: è stata trasformata in svalutazione e le ha spinte ai margini, le ha sminuite, ostracizzate dalle stanze del potere, ridotte a funzioni della propria prosperità, del proprio godimento, le ha calunniate, le ha trattate da inferiori. Le ha bruciate sul rogo come streghe o internate nei manicomi come pazze. Mossi dall'invidia, per una diversità che non potevano dominare, si sono vendicati, gli uomini. E tu vuoi esse ...; [Leggi tutto...]
«Per piú di duemila anni l'invidia verso le donne è stata negata. Peggio: è stata trasformata in svalutazione e le ha spinte ai margini, le ha sminuite, ostracizzate dalle stanze del potere, ridotte a funzioni della propria prosperità, del proprio godimento, le ha calunniate, le ha trattate da inferiori. Le ha bruciate sul rogo come streghe o internate nei manicomi come pazze. Mossi dall'invidia, per una diversità che non potevano dominare, si sono vendicati, gli uomini. E tu vuoi essere uno di loro?»
Abstract/Sommario: Vista da Occidente, la Russia è oggi una terra lontana, misteriosa, ostile. Dall’invasione dell’Ucraina sembra sprofondata in un buio ancora più fitto che ai tempi più bui dell’Unione Sovietica, come un pianeta a sé stante, un mondo reso sinistramente lontano e inaccessibile dalla guerra. Sfidando i paranoici controlli dei servizi di sicurezza, Marzio G. Mian è tuttavia riuscito a viaggiare per seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell’anima della Russia. Per farlo ha scelto l ...; [Leggi tutto...]
Vista da Occidente, la Russia è oggi una terra lontana, misteriosa, ostile. Dall’invasione dell’Ucraina sembra sprofondata in un buio ancora più fitto che ai tempi più bui dell’Unione Sovietica, come un pianeta a sé stante, un mondo reso sinistramente lontano e inaccessibile dalla guerra. Sfidando i paranoici controlli dei servizi di sicurezza, Marzio G. Mian è tuttavia riuscito a viaggiare per seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell’anima della Russia. Per farlo ha scelto la rotta maestra della sua storia: il Volga, il fiume, totem e destino, autobiografia del popolo russo, secondo le parole di Michail Piotrovskij, direttore dell’Ermitage. Sulle sue sponde si è radicata, infatti, la fede ortodossa dopo il crollo di Costantinopoli, è sorto l’impero zarista, si è affermato quello sovietico, con la battaglia di Stalingrado e l’industrializzazione forzata di Stalin, si è consolidato il progetto neo-imperiale dell’autocrazia post-sovietica di Vladimir Putin. “Patria” dei tatari, dei cosacchi, dei monaci-santi, degli sciamani, di Razin, Pugačëv, Lenin, Kerenskij, Gončarov, Puškin, Gor’kij, Chlebnikov, della Russia arcaica e rurale, di quella metropolitana e dei grandi spazi pieni di nulla, delle steppe e dei sovchoz, delle fabbriche e delle izbe, della tradizione più reazionaria e della rivoluzione più spietata, il Volga è il fiume in cui Europa e Asia si incontrano o si dividono, a seconda che la bussola della Storia russa indichi Oriente oppure Occidente. Viaggiando da nord a sud, dalla sorgente nella regione del Valdaj, tra San Pietroburgo e Mosca, fino ad Astrakan’ sul Mar Caspio, passando per Tver’, Dubna, Rybinsk, Jaroslav’, Nižnij Novgorod, Kazan’, Ul’janovsk, Samara, Saratov, Volgograd, senza mai incontrare uno straniero, senza ascoltare altra lingua che il russo, Mian svela l’“altro fronte” del feroce scontro in atto con l’Occidente, il fronte di un popolo fatto di molte nazioni e tenuto insieme dal brutale, fragile, antico sogno di una civiltà imperiale. Sulle sponde del grande fiume che attraversa la Russia, alla ricerca delle radici di un paese travolto dal suo passato, àncora e demone, tabù e destino dei suoi tanti popoli. (Ibs.it)
Abstract/Sommario: "Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia". Serve coraggio quando si parte, ma a volte ne serve ancora di piú quando si torna. È il luglio del 1940, l'Italia è in guerra. Ricciardi - preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche - ha ormai trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato. Lí, nei luoghi dell'infanzia, sperava di avere un po' di quiete. Invece, mentre in città il fido brigadiere Maione cerca di sal ...; [Leggi tutto...]
"Tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia". Serve coraggio quando si parte, ma a volte ne serve ancora di piú quando si torna. È il luglio del 1940, l'Italia è in guerra. Ricciardi - preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche - ha ormai trasferito la famiglia a Fortino, il paese dove è nato. Lí, nei luoghi dell'infanzia, sperava di avere un po' di quiete. Invece, mentre in città il fido brigadiere Maione cerca di salvare un comune amico da morte certa, tra le montagne del Cilento il commissario è messo faccia a faccia con un passato che avrebbe voluto scordare. Per lui, e non solo per lui, è arrivato il momento di regolare i conti con la propria storia. Del resto è questo, quasi sempre, il destino di chi torna."Pochi personaggi nella storia della letteratura di genere hanno un cuore cosí tormentato e un intatto istinto ad affrontare indagini volta dopo volta piú intricate".
Abstract/Sommario: In Swahili la chiamano Mama Miti, che vuol dire la madre degli alberi. Wangari Maathai, nasce in un piccolo villaggio del Kenya e a otto anni non è ancora andata a scuola, ma è affascinata dalla natura, da tutto quello che nasce e cresce grazie alla terra. Studia e ottiene un dottorato in biologia, si impegna in politica, affronta con passione battaglie ecologiche, per le quali finisce più di una volta in carcere. È la prima donna africana a ricevere il premio Nobel per la pace, nel 20 ...; [Leggi tutto...]
In Swahili la chiamano Mama Miti, che vuol dire la madre degli alberi. Wangari Maathai, nasce in un piccolo villaggio del Kenya e a otto anni non è ancora andata a scuola, ma è affascinata dalla natura, da tutto quello che nasce e cresce grazie alla terra. Studia e ottiene un dottorato in biologia, si impegna in politica, affronta con passione battaglie ecologiche, per le quali finisce più di una volta in carcere. È la prima donna africana a ricevere il premio Nobel per la pace, nel 2004. Età di lettura: da 9 anni.
Abstract/Sommario: For 25 years, young children have been looking for Spot. This special anniversary edition will introduce Spot to a whole new generation of readers. All dressed up with a shiny silver cover, this perennial favorite is likely to become a collector's item. Full color.