Abstract/Sommario: Quando Carey Revell riceve in eredità la grande casa di famiglia, non ne è proprio entusiasta... La casa è enorme ma in condizioni fatiscenti e, come se non bastasse, ci vivono un paio di lontani parenti che non hanno alcuna intenzione di andarsene. Ma lui al momento è senza un lavoro, ha rotto con la sua ragazza e quella vecchia casa, in fondo, potrebbe essere un’occasione per ripartire. Deve solo trovare qualcuno che lo aiuti a riparare le vetrate… Angel Arrowsmith è un’artista e ha ...; [Leggi tutto...]
Quando Carey Revell riceve in eredità la grande casa di famiglia, non ne è proprio entusiasta... La casa è enorme ma in condizioni fatiscenti e, come se non bastasse, ci vivono un paio di lontani parenti che non hanno alcuna intenzione di andarsene. Ma lui al momento è senza un lavoro, ha rotto con la sua ragazza e quella vecchia casa, in fondo, potrebbe essere un’occasione per ripartire. Deve solo trovare qualcuno che lo aiuti a riparare le vetrate… Angel Arrowsmith è un’artista e ha trascorso gli ultimi dieci anni condividendo la vita, la casa e il lavoro con il suo mentore e fidanzato perfetto. Ma un giorno, all’improvviso, ha perso tutto e si è ritrovata sola e con il cuore spezzato. La situazione sarebbe stata disperata, se il suo vecchio amico Carey non le avesse proposto di aiutarlo a sistemare la proprietà appena ricevuta in eredità. Angel e Carey si trasferiscono dunque pieni di speranze. Ma quella vecchia dimora – scopriranno presto – custodisce dei segreti. Svelarli insieme potrebbe far nascere un inaspettato legame… (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Gabriel è un ragazzo innamorato delle parole, soprattutto di quelle che è impossibile tradurre in altre lingue - come la giapponese wabi-sabi, che esprime l'autenticità dell'imperfezione, o come iktsuarpok, con cui gli Inuit dell'Artico intendono l'irrequietezza nel controllare se qualcuno sta arrivando oltre l'orizzonte. Parole uniche e sole, come solo si sente Gabriel quando muore la vecchia Berta, con cui viveva. Confuso e smarrito, viene accolto nella casa affidataria della signora ...; [Leggi tutto...]
Gabriel è un ragazzo innamorato delle parole, soprattutto di quelle che è impossibile tradurre in altre lingue - come la giapponese wabi-sabi, che esprime l'autenticità dell'imperfezione, o come iktsuarpok, con cui gli Inuit dell'Artico intendono l'irrequietezza nel controllare se qualcuno sta arrivando oltre l'orizzonte. Parole uniche e sole, come solo si sente Gabriel quando muore la vecchia Berta, con cui viveva. Confuso e smarrito, viene accolto nella casa affidataria della signora Michiko, nel quartiere Monti a Roma. Gabriel si trova così ad abitare sotto lo stesso tetto con altri minori rimasti orfani o sottratti a situazioni difficili, come il piccolo Leo, come Chiara, così affascinante, o Greta, sempre concentrata a scrivere messaggi al cellulare non si sa a chi, come il minaccioso Scar e l'imponente Amina. Michiko, discreta e paziente, segue i giovani ospiti con parole e gesti piccoli che restituiscono la grandezza dell'universo. I ragazzi le si affezionano ma, invasi dal loro passato, sembrano incapaci di un incontro autentico fra loro, o forse di concedersi una nuova possibilità. Finché un giorno Michiko scompare improvvisamente, lasciando dei misteriosi haiku... Gabriel e i giovani ospiti della casa sono obbligati allora a conoscersi davvero e ad aiutarsi per ritrovare Michiko prima che gli assistenti sociali si accorgano dell'assenza dell'unico adulto e li portino altrove: sono obbligati a provare a comportarsi come una famiglia. È l'inizio di una ricerca per le strade di Roma e dentro se stessi, ciascuno mettendo a frutto il proprio intuito, le proprie qualità - e portando allo scoperto le proprie ferite.
Abstract/Sommario: Aveva un muso da animale, coperto di pelo verde e con due orecchie a punta. Mi fissò con i suoi occhi felini, neri e lucenti. «Nooo!» gridai. Un goblin! Cercai di dominare la paura, ma tremavo come una foglia. La creatura si mosse velocemente. Ringhiando come un animale inferocito, si mise a quattro zampe e mi corse incontro... (ibs.it)
Abstract/Sommario: «Di cosa parla il libro?» chiesi. «Sì, perché fa così paura?» aggiunse Betty. «Se qualcuno lo apre... il male si diffonderà nel mondo. Nessuno sarà più al sicuro...» Lo zio rabbrividì. «La vita non sarà mai più la stessa.» (Ibs.it)
Abstract/Sommario: È Aga Jan il personaggio centrale, ricco mercante e capo del bazar di Senjan, nel cuore della Persia, patriarca della casa della moschea, dimora secolare dove regna l'armonia delle antiche tradizioni e, all'ombra dei minareti, si annodano amori, matrimoni, sogni, tresche e preghiere come i fili dei tappeti. Finché il vento della Storia irrompe nella casa e trascina con sé i figli della moschea, rendendoli protagonisti degli eventi più drammatici. Se il nipote Ghalghal diventerà addirit ...; [Leggi tutto...]
È Aga Jan il personaggio centrale, ricco mercante e capo del bazar di Senjan, nel cuore della Persia, patriarca della casa della moschea, dimora secolare dove regna l'armonia delle antiche tradizioni e, all'ombra dei minareti, si annodano amori, matrimoni, sogni, tresche e preghiere come i fili dei tappeti. Finché il vento della Storia irrompe nella casa e trascina con sé i figli della moschea, rendendoli protagonisti degli eventi più drammatici. Se il nipote Ghalghal diventerà addirittura braccio destro di Khomeini, nessuno si sottrae alle responsabilità del momento: chi lotterà contro l'oppressione, chi ne sarà strumento, chi farà esplodere i cinema e chi con la sua videocamera registrerà i fatti che faranno il giro del mondo. Solo il saggio e paziente Aga Jan rimane nell'occhio del ciclone, testimone del presente e custode del passato, fedele alle sue radici e a una religiosità che offre un'immagine dell'Islam ben diversa da quella trasmessa dai media occidentali, una fede profondamente umana. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: "A Chiulo, vedrai, a Chiulo non c'è niente. Niente in che senso? Niente, ha detto. Ma fai attenzione perché potresti comunque trovare tutto. Tutto cosa? Ciò che stai cercando. E cosa sto cercando? Se ancora non lo sai, be', lo scoprirai arrivato a Chiulo."Il nuovo e intenso reportage narrativo dell'autore di Nel mare ci sono i coccodrilli.Al centro di questo libro c'è una immagine: la casa dell'attesa, quella accanto all'ospedale rurale di Chiulo. Siamo in Angola, sugli altopiani al co ...; [Leggi tutto...]
"A Chiulo, vedrai, a Chiulo non c'è niente. Niente in che senso? Niente, ha detto. Ma fai attenzione perché potresti comunque trovare tutto. Tutto cosa? Ciò che stai cercando. E cosa sto cercando? Se ancora non lo sai, be', lo scoprirai arrivato a Chiulo."Il nuovo e intenso reportage narrativo dell'autore di Nel mare ci sono i coccodrilli.Al centro di questo libro c'è una immagine: la casa dell'attesa, quella accanto all'ospedale rurale di Chiulo. Siamo in Angola, sugli altopiani al confine con la Namibia, luogo in cui le donne della provincia vanno a vivere in comunità prima del parto per proteggere sé stesse e i loro figli dagli imprevisti dell'ultimo mese di gravidanza. Fabio Geda racconta il lavoro di un gruppo di medici italiani e le storie di donne e uomini angolani il cui destino è stato trasformato dall'incontro con quei medici e con l'organizzazione cui appartengono, Medici con l'Africa Cuamm. Ma non c'è solo la casa dell'attesa: ci sono le strade di Luanda, la capitale, abitata da oltre dieci milioni di persone, strade piene di giovani che attendono di vendere qualsiasi cosa. C'è la bellezza di un ambiente naturale mozzafiato, abitato da popolazioni che lottano con la siccità e la malnutrizione. C'è il ricordo dei ventisette anni di guerra civile. Ci sono figure straordinarie, a partire da quella di Agostinho Neto, medico, poeta e padre della patria. Alla fine della lettura, ecco che l'immagine dell'attesa diventa universale. Perché questo nostro pianeta assomiglia a una gigantesca casa dell'attesa – in portoghese: casa de espera– dove a dare alla luce il futuro, o anche solo la giornata, fatichiamo tutti. Ma tutti continuiamo a sperare.
Abstract/Sommario: Per aiutarsi reciprocamente tre donne di mezz’età decidono di ritirarsi in una casa di paese con le rispettive anziane madri, bisognose di assistenza. La convivenza, sulla carta, è un incastro perfetto: cosa c’è di meglio della rusticità dei bei tempi andati per dividere spese, pensieri, incombenze, e magari risanare quel legame intimo tra madre e figlia, di accudimento e amore, che al momento è invertito? Ma il nido si mostra assai presto per quello che è: un covo di immaturità, risen ...; [Leggi tutto...]
Per aiutarsi reciprocamente tre donne di mezz’età decidono di ritirarsi in una casa di paese con le rispettive anziane madri, bisognose di assistenza. La convivenza, sulla carta, è un incastro perfetto: cosa c’è di meglio della rusticità dei bei tempi andati per dividere spese, pensieri, incombenze, e magari risanare quel legame intimo tra madre e figlia, di accudimento e amore, che al momento è invertito? Ma il nido si mostra assai presto per quello che è: un covo di immaturità, risentimento, egocentrismo e disperazione che sfocia in un tragicomico delirio collettivo: la casa si rivolta contro le inquiline e il loro desiderio, soffocandole tra immondizie, un cane infido e l’odore nauseabondo di una papera guasta. La situazione precipita quando arriva nella casa, teoricamente come badante, una suora fasulla e inferma, che si piazza in poltrona e pretende d’essere servita e riverita. Lo scompiglio che ne segue getta le protagoniste nello sconforto totale finché, come in ogni dramma che si rispetti, esse saranno costrette a smascherarsi, e a dichiararsi orfane bianche. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: È il giugno del 1850, e Napoli è bella come non mai sulla spiaggia di Chiaia, con i pescatori stesi al sole insieme alle loro reti e le ragazze che ridono nell'acqua bassa. Elvira ha ventidue anni e potrebbe essere una di loro, e invece deve andare in sposa a Giuseppe Morelli, che conosce appena e sicuramente non ama. Ma la sua famiglia è caduta in disgrazia, e il matrimonio, per la società in cui vive, c'entra ben poco con l'amore e molto col sacrificio. Il primo giorno della nuova vi ...; [Leggi tutto...]
È il giugno del 1850, e Napoli è bella come non mai sulla spiaggia di Chiaia, con i pescatori stesi al sole insieme alle loro reti e le ragazze che ridono nell'acqua bassa. Elvira ha ventidue anni e potrebbe essere una di loro, e invece deve andare in sposa a Giuseppe Morelli, che conosce appena e sicuramente non ama. Ma la sua famiglia è caduta in disgrazia, e il matrimonio, per la società in cui vive, c'entra ben poco con l'amore e molto col sacrificio. Il primo giorno della nuova vita è però segnato da una scoperta nerissima, che sconvolge la bella villa fin nelle stanze della servitù – lo specchio e la lente di ingrandimento delle vite dei signori. Elvira si convince che una maledizione sia scesa sulla casa, e anno dopo anno ne vede ovunque la conferma: nelle scelte indigeste a cui il suo ruolo la consegna, nella solitudine grigia che pian piano la avviluppa, nel vicolo cieco dell'unica possibilità di un futuro diverso, suo e soltanto suo. E come una staffetta, la maledizione pare trasmettersi alla figlia Angela, bellissima ma altrettanto fragile, e a Giuseppina, adottata proprio nel tentativo di ripianare i debiti con il destino. Tre donne costrette a vivere per gli altri, a immolare i propri sogni, la propria libertà, la propria felicità "per il bene della famiglia", alla cui ombra si nascondono le più scure prepotenze. E mentre i Morelli cercano di farsi un nome nel mercato dei tessuti e della moda, il mondo intorno si trasforma, con Garibaldi e quella strana unità del Paese che pochi capiscono, il fiorire di nuovi quartieri e una nuova moneta, le grandi epidemie che non fanno differenza tra ricchi e poveri, e le ancora più terribili malattie che si accaniscono sulla villa dei Morelli. Fino a quando, proprio dove meno ce lo si aspetta, brillerà la scintilla dell'emancipazione, la forza di strappare il diritto a vivere non la vita che ci è stata data in sorte, ma quella che la nostra anima si merita. (www.ibs.it)
Abstract/Sommario: Della grande fabbrica non resta più niente, e Villa Badoni è ormai irriconoscibile. Eppure per Marta, ultima discendente della famiglia, quella grande casa è ancora un luogo dell'anima, il palcoscenico su cui, per decenni, si sono dipanate le esistenze delle sorelle Badoni. Come Laura, la primogenita ribelle e amante della libertà, che dopo essere scappata in America per amore di un intellettuale antifascista torna a casa col cuore spezzato ma lo spirito indomito. Come Sofia, alla qual ...; [Leggi tutto...]
Della grande fabbrica non resta più niente, e Villa Badoni è ormai irriconoscibile. Eppure per Marta, ultima discendente della famiglia, quella grande casa è ancora un luogo dell'anima, il palcoscenico su cui, per decenni, si sono dipanate le esistenze delle sorelle Badoni. Come Laura, la primogenita ribelle e amante della libertà, che dopo essere scappata in America per amore di un intellettuale antifascista torna a casa col cuore spezzato ma lo spirito indomito. Come Sofia, alla quale uno sfortunato incidente sottrae troppo presto l'uomo della vita. Come Piera, anima fragile e solitaria, che riesce a esprimersi davvero solo grazie alla poesia. E come Adriana, che dedica la giovinezza all'impresa di famiglia, per poi compiere una scelta apparentemente sconvolgente… Al centro di questo microcosmo tutto al femminile si staglia lui, il patriarca, Giuseppe Riccardo Badoni: l'imprenditore visionario dall'ambizione sfrenata, che grazie al ferro prodotto dai suoi stabilimenti di Lecco diventa protagonista dell'industrializzazione del Paese e della ricostruzione del secondo dopoguerra; il padre amorevole di undici figlie, che però non riuscirà mai ad accettare la tragica morte dell'unico erede maschio, designato alla guida dell'azienda; l'uomo che non si è mai concesso un momento di debolezza e che tuttavia ha affidato i suoi segreti più intimi alle pagine di un diario, lo stesso diario che adesso è tra le mani di Marta. Così, attraverso le voci delle donne di casa Badoni, prende vita la storia intima di una famiglia straordinaria che ha attraversato il Novecento italiano